Sembra destinata a innescare un confronto intenso in Italia l’iniziativa dell’associazione Luca Coscioni per la legalizzazione dell'eutanasia: il testo della proposta di referendum prevede una parziale abrogazione dell'art. 579 del Codice penale sull’omicidio del consenziente, che attualmente impedisce “l’eutanasia attiva”, vale a dire quando il decesso di una persona è indotto attraverso farmaci, oppure dalla sospensione delle cure.
Il Comitato promotore referendum Eutanasia legale ha annunciato di aver superato le 500 mila firme necessarie per avviare la procedura di referendum, oltre 70 mila raccolte online, una modalità possibile per la prima volta in Italia.
Il risultato è stato ottenuto con più di un mese di anticipo visto che la raccolta scade il 30 settembre.
Il primo traguardo sembra dunque raggiunto, poi ci vorranno le verifiche di compatibilità costituzionale, ma intanto il confronto sembra già iniziato, e se i portavoce del comitato Filomena Gallo e Marco Cappato hanno detto che l’obiettivo è di raggiungere 750 sottoscrittori entro il 30 settembre, in modo da mettere in sicurezza il risultato, la Chiesa ha reagito con fermezza.
La conferenza episcopale italiana ha espresso "Grave inquietudine per la raccolta di firme per il referendum che mira - dicono i vescovi - a depenalizzare l’omicidio del consenziente, aprendo di fatto all’eutanasia nel nostro Paese”.
"Chiunque si trovi in condizioni di estrema sofferenza - ha anno aggiunto - va aiutato a gestire il dolore, a superare l’angoscia e la disperazione, non a eliminare la propria vita: scegliere la morte – hanno aggiunto - è la sconfitta dell’umano, la vittoria di una concezione antropologica individualista e nichilista in cui non trovano più spazio né la speranza né le relazioni interpersonali”.
Alessandro Martegani
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