Foto: MMC RTV SLO
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Primo confronto elettorale quello di ieri tra la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni e il segretario del Partito democratico Enrico Letta. Una discussione molto pacata che ha visto i due contendenti concordi sulla collocazione europeista e atlantista dell'Italia, sulle sanzioni alla Russia che secondo loro funzionano e vanno confermate, sul sostegno all'Ucraina che deve essere perseguito e sulle ricette per contrastare al caro-bollette.

Poisizioni divergenti invece per quanto riguarda l'Unione europea, il Pnrr, il lavoro e il reddito di cittadinanza. Come d'altronde sono emerse distanze per quanto riguarda le alleanze, le politiche migratorie e le riforme costituzionali. Nonostante la crisi in corso entrambi si sono detti contrari ad un governo di unità nazionale dopo il 25 settembre.

Gli osservatori politici hanno immediatamente commentato le performance dei due leader che secondo loro non avrebbero bucato lo schermo, limitandosi a qualche scaramuccia su temi come quelli dei diritti senza, però, dimostrare una grande capacità comunicativa.

In queste ore stanno cercando di recuperare terreno i due esclusi dal faccia a faccia. A destra il leghista Matteo Salvini continua ad attaccare la posizione della Meloni sullo scostamento di bilancio chiedendo "soldi subito per gli italiani"; mentre al centro il leader di Azione Carlo Calenda ha tentato di rubare la scena ai protagonisti della giornata elettorale con un contro-dibattito sui suoi canali social nel quale ha toccato i temi salienti dell’incontro organizzato da “Il Corriere della sera”, definendo quest’ultimo "un dibattito fra Sandra e Raimondo senza alcun senso".

Barbara Costamagna