Nessuna intesa tra i partiti per il primo scrutinio per l'elezione del Presidente della Repubblica italiana. L'unica certezza, per ora, quella che ci saranno molte schede bianche. In queste ore prima del voto previsto un incontro tra il segretario del Pd Enrico Letta ed i leader della Lega, Matteo Salvini; in ballo il nome di Mario Draghi ma anche la soluzione Sergio Mattarella che secondo il leader democratico sarebbe la soluzione ideale e perfetta anche per preservare l'attuale premier.
Si guarda attorno il centrodestra, che dopo l'uscita di scena di Silvio Berlusconi deve trovare una soluzione alternativa. Salvini da giorni annuncia di essere al lavoro per candidature sulla cui "levatura difficilmente qualcuno potrà porre veti" ma finora non è trapelata alcuna rosa di nomi. Il leghista sembra però granitico su due elementi: togliere Draghi da Palazzo Chigi è pericoloso e Casini non è un candidato del centrodestra.
In attesa delle proposte del centrodestra, Pd-M5s e Leu continuano a lavorare sulla propria strategia.
Un nuovo incontro è in programma in mattinata ma Letta, Conte e Speranza formalizzano intanto una proposta: un tavolo con tutte le forze politiche per arrivare ad un candidato condiviso. Per ora è uscito un nome quello del fondatore della Comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi, nome che invece secondo Matteo Renzi non ha chance di passare. Il leader di Italia Viva è netto anche sull'ipotesi Draghi, affermando: "Al Quirinale non si va contro i partiti. Penso che la candidatura di Draghi, ammesso che abbia una propria strategia, possa stare in piedi solo che abbia questo elemento politico. Al Quirinale ci vai soltanto con un'iniziativa politica".
Carlo Calenda insiste invece sulla candidatura di Marta Cartabia, che secondo le parole del leader di Azione sarebbe una figura perfetta per il ruolo di Presidente della Repubblica. Calenda spiega: "È stata Presidente della Corte ed è Ministro della giustizia; è persona equilibrata e sopra le parti".
Davide Fifaco