Turbocapitalismo e globalizzazione, questi due dei temi trattati durante l’incontro triestino con Diego Fusaro organizzato dal meet up del Movimento cinque stelle, che ha visto la presenza di un folto pubblico intergenerazionale. Questi d’altronde i temi cari al filosofo torinese che si è imposto negli ultimi anni come il pensatore della nuova politica, diventando il punto di riferimento dell’ondata populista-sovranista che attraversa trasversalmente gli schieramenti dominanti attualmente in Italia.
Fusaro, che si definisce un intellettuale che va al di là degli schemi di sinistra e destra, ha presentato la sua visione della filosofia e della politica che mette in discussione a suo modo lo status quo e quella che lui considera l’ideologia imperante. Un discorso contro il sistema che a tratti può scadere nel qualunquismo e che ha fatto proprio le modalità di comunicazione dei nuovi media, che Fusaro sa usare bene per contrabbandare le sue idee. Fusaro ha affermato di voler combattere il pensiero unico che si è imposto dopo l’Ottantanove, nel tentativo di far uscire dalla caverna platonica gli uomini e le donne che vivono in uno stato di schiavitù.
I cinque stelle secondo lui hanno avuto il merito di aver rovesciato la logica che divideva la politica in destra e sinistra, visto che in realtà da ambo le compagini l’unico messaggio per lui era la sottomissione al capitalismo e all’imperialismo americano. Così è stata introdotta la dicotomia hegeliana servo e signore che mette in discussione l’egemonia del capitalismo internazionale. A partire da questa contrapposizione Fusaro ha interpretato anche lo scontro tra l’Italia e l’Unione europea, appoggiata da quelli che lui ama definire gli “euroinomani”. L’attuale Europa secondo lui è fallita perché espressione solamente di interessi finanziari che vanno contro i diritti degli Stati sovrani, e perciò Fusaro le concede poco o nulla, tanto da dire che dovrebbe essere smantellata per ridare il potere ai singoli stati. Un pensiero che sembra aver preso piede visto l’indubbia partecipazione del pubblico.