Il giorno atteso da mesi, se non da anni, da Giorgia Meloni è arrivato: dopo una lunga militanza nella destra in Italia, partita dal Fronte della Gioventù, passando per Alleanza nazionale, diventando la più giovane componente di un governo nel 2008 con il Popolo della libertà, per poi fondare Fratelli d’Italia nel 2012 e aver portato il partito dal poco meno del due per cento del 2012 al 26 del 2022, Giorgia Meloni ha ricevuto l’incarico di formare il nuovo governo, e sarà la prima Presidente del Consiglio donna nella storia della Repubblica.
La leader di Fratelli d’Italia era stata indicata come possibile premier dalla delegazione di centro destra, salita al Colle al termine delle consultazioni e composta, accanto ai leader dei quattro partiti che compongono il centro destra Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Silvio Berlusconi, e Maurizio Lupi, anche da tutti i capigruppo.
La necessità di affidare l’incarico a Meloni e il governo del paese al centro destra, del resto, era stata confermata anche dalle opposizioni, alla luce di un risultato elettorale che non lascia dubbi, dubbi che non ha avuto nemmeno il Presidente della Repubblica che poche ore dopo la fine delle consultazioni, alle 16:30, ha convocato Giorgia Meloni al Quirinale per affidarle l’incarico.
Il colloquio è stato più lungo del previsto, anche perché la leader di Fratelli d’Italia è arrivata all'incontro con la lista dei ministri già completata, accettando quindi subito l'incarico senza riserve. Fra i nomi ci sono molte conferme rispetto alle indiscrezioni i della vigilia: l’economia è stata affidata a Giancarlo Giorgetti della Lega, le Infrastrutture a Matteo Salvini che sarà anche vicepremier. Forza Italia non ha ottenuto, come voleva Silvio Berlusconi, la giustizia, andata a Carlo Nordio, ex magistrato eletto con Fratelli d’Italia, ma ha conservato gli esteri affidati ad Antonio Tajani, che sarà il secondo vicepremier. Ministro dell’interno sarà Matteo Piantedosi, capo di gabinetto quando il titolare del ministero era Matteo Salvini. La difesa sarà affidata a uno dei fondatori di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto. C’è anche un ministero "per la Famiglia, la natalità e le Pari opportunità", che sarà gestito da Eugenia Roccella, di Fratelli d’Italia, e il ministero dell'istruzione cambia nome in "Ministero dell'Istruzione e del merito". Un linguaggio che rappresenta già un cambiamento e un segnale di una politica che guarda ai valori della. destra.
Già domani alle 10:00 il governo giurerà e terrà la prima riunione, per poi presentarsi in Parlamento per la fiducia martedì.
Una procedura molto rapida, la più rapida nella storia della Repubblica, come ha sottolineato lo stesso Presidente della Repubblica ringraziando i giornalisti in sala stampa: "Questa volta il tempo è stato breve - ha detto-, è passato un mese dalla data delle elezioni, ed è stato possibile per la chiarezza dell'esito elettorale, ed è stato necessario procedere velocemente anche in considerazione delle condizioni interne e internazionali che esigono un governo nella pianezza e dei suoi compiti".
La stessa Giorgia Meloni aveva sottolineato la necessità di fare in fretta, un’esigenza legata, oltre che alla situazione del paese e alla presenza di un risultato chiaro delle elezioni, anche alla necessità di chiudere la partita prima che nuove possibili polemiche finiscano per peggiorare l’immagine del centrodestra, già messa a dura prova negli ultimi giorni.
In particolare avevano fatto discutere le esternazioni di Silvio Berlusconi, contro la stessa leader della coalizione e sui rapporti con Putin, parole che avevano perfino fatto sorgere la possibilità che le forze del centrodestra si presentassero divise alle consultazioni, e provocato reazioni a livello europeo.
Alessandro Martegani