Nella seconda sessione delle consultazioni Mario Draghi ha iniziato a tratteggiare i punti programmatici che potrebbero essere alla base del suo governo "europeista con un forte richiamo all'atlantismo", che dovrà riformare la Pubblica amministrazione, il fisco e la giustizia civile. Negli incontri con i partiti non ha quindi solo ascoltato ma ha anche illustrato quelle che lui crede siano le priorità, tra le quali, oltre a quelle già citate, figurano anche la scuola, il piano vaccinale ed il fisco.
Il futuro governo dovrà quindi riformulare il calendario scolastico dell’anno in corso, in modo da recuperare i giorni persi e lavorare da subito affinché a settembre tutte le cattedre siano assegnate e i docenti siano in classe dal primo giorno del nuovo anno scolastico. È uno dei punti che Mario Draghi avrebbe posto in cima all'agenda di governo, nei colloqui con i partiti. Importantissimo anche intensificare ed accelerare la campagna di vaccinazione, valutando in particolare gli aspetti della logistica e della produzione.
Da ciò che risulta, inoltre, il premier incaricato dovrebbe incontrare mercoledì le parti sociali al termine dei colloqui con tutti i partiti politici.
Intanto dalle ore 13 di mercoledì 10 febbraio alle ore 13 di giovedì 11 febbraio gli iscritti del Movimento 5 Stelle saranno chiamati ad esprimersi sul supporto o meno al Governo presieduto da Draghi. All'interno dei partiti principali continuano infatti i confronti, in particolare appunto tra i cinquestelle, con Alessandro Di Battista che sottolinea come Draghi non sia per forza da appoggiare ed aggiunge che l'assembramento parlamentare che si sta delineando è l'antitesi della Politica. Da parte di uno dei principali esponenti del movimento non ci sarà quindi nessun supporto alla nascita del nuovo governo, anzi i parlamentari a lui vicini potrebbero votare contro alla fiducia.
Il centrodestra ha invece l'obiettivo di presentarsi unito alle elezioni amministrative di questa primavera, come ha confermato Matteo Salvini nonostante il cambio di rapporti interno dopo che Fratelli d'Italia ha deciso di dire no a Draghi. Una mutazione sorprendente da parte di Salvini, diventato improvvisamente europeista, che ha anche affermato: "Altri mettono veti e fanno capricci, noi abbiamo buttato il cuore oltre l'ostacolo".
Davide Fifaco