Come previsto il nome che Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno fatto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è quello del giurista Giuseppe Conte. Il leader del Movimento 5 Stelle lo ha dichiarato ai giornalisti in attesa all'esterno del Quirinale.
"Giuseppe Conte sarà un premier politico di un governo politico, indicato da due forze politiche. E soprattutto con il sostegno di due forze politiche votate". Queste le parole pronunciate dal leader pentastellato. Di Maio si dice subito "molto orgoglioso di questo nome, perché rappresenta la sintesi del Movimento 5 Stelle. A chi gli ricorda che Conte non è stato eletto, il leader di 5 Stelle risponde: "Era nella mia squadra, lo hanno votato 11 milioni di italiani", aggiungendo che "qualora il presidente dovesse valutare il nome come giusto, il nostro sarà un governo politico, che metterà al centro le questioni politiche".
Subito dopo il leader M5s è stata la volta di Matteo Salvini, che ha chiarito: "Noi ci siamo, siamo pronti, abbiamo fatto il nome e indicato la squadra, vogliosi di far crescere l'economia del Paese. Il governo di cui vogliamo far parte vuole aumentare il lavoro - ha aggiunto il leader leghista. Poi il primo segnale all'Europa: "nessuno ha niente da temere, anzi. Ovviamente vogliamo un governo che metta l'interesse italiano al centro, prima gli italiani, rispettando tutti”.
Salvini ha poi posto l'accento sul fatto che il governo che nasce "è un governo di speranza. Le nostre politiche saranno diverse da quelle che ci hanno preceduto" ha detto. Ed ha poi mandato ancora un segnale al resto dell'Europa, dichiarando: "Qualcuno all'estero cambi prospettiva. Il nostro sarà un governo di speranza e di futuro, ma non remissivo".
Vani però i tentativi, fatti in mattinata dal leader leghista, per cercare di coinvolgere Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia, nell'operazione del governo. La Meloni non ha ceduto alle lusinghe, valutando come 'tardiva' l'offerta di fare parte del nuovo esecutivo. L'allargamento della maggioranza sarebbe risultato particolarmente utile al Senato, dove la compagine leghista-pentastellata può contare solo su sei voti di margine.
Stilata anche una lista di ipotetici ministri, in cui Salvini e Di Maio figurano rispettivamente all'Interno e allo Sviluppo economico o Lavoro. Il capo dello Stato dovrà vagliare la scelta e, già domani, potrebbe dare l'incarico di formare il governo a Conte, che sarebbe il sesto presidente del Consiglio non parlamentare della storia della Repubblica.