Ufficialmente tutti puntano alle elezioni: le ha chieste Matteo Salvini innescando la crisi, le chiedono Fratelli d’Italia e Forza Italia, e anche il Pd si prepara alla campagna elettorale, ma il passaggio parlamentare della crisi preteso da Giuseppe Conte potrebbe dare vita anche a tentativi di formare una nuova maggioranza.
Dopo la decisione di Giuseppe Conte di giocarsi la fiducia in Parlamento, dove la Lega ha già presentato una mozione di sfiducia, la caduta del governo dovrebbe dare il via a un giro di consultazioni per cercare una nuova maggioranza, e solo in assenza di convergenze, al momento molto improbabili, si andrebbe al voto, probabilmente il 20 o il 27 ottobre.
Tentare il ribaltone sarebbe una sorta di suicidio politico per qualsiasi partito, ma non mancano le voci di un dialogo fra 5 Stelle e Pd, nonostante le difficoltà interne del Partito di Luigi Di Maio, che continua a parlare solo sui social, e la contrarietà dei renziani.
Tutto sembra dunque portare alle elezioni, il risultato cercato da Salvini che considera finita l’esperienza del governo giallo verde: “Abbiamo fatto - ha detto - una scelta di onestà, di coerenza, di coraggio: potevamo stare tranquilli lì, a mezzo servizio a scaldare le poltrone, ma io non sono nato per scaldare le poltrone”. “Chiedo agli italiani - ha aggiunto - se hanno la voglia di darmi pieni poteri per fare quello che abbiamo promesso di fare fino in fondo, senza rallentamenti e senza palle al piede. Siamo in democrazia e chi sceglie Salvini sa cosa sceglie”.
Forza Italia e soprattutto Fratelli d’Italia lavorano già per un’alleanza con Salvini, mentre il Pd chiama a raccolta tutte le forze non sovraniste.
Conte però deve ancora affrontare le Camere e il voto di fiducia, dopo aver rifiutato di presentare le dimissioni come avrebbe chiesto Salvini, e invita il ministro dell’interno al rispetto dei ruoli istituzionali. "Ho già chiarito a Salvini - ha spiegato - che farò in modo che questa crisi da noi innescata sia la più trasparente della storia della vita repubblicana".
“Non spetta certo al ministro dell’interno - ha aggiunto - decidere i tempi di una crisi politica in cui intervengono ben altri attori istituzionali: spetterà invece a Salvini, nella sua veste di senatore, spiegare al Paese e giustificare agli elettori che hanno creduto nella prospettiva del cambiamento le ragioni che lo portano a interrompere bruscamente l'azione di governo”.
L’incertezza della situazione italiana, ripresa dalla Stampa internazionale, ha intanto già provocato reazioni in borsa: Milano ha chiuso in negativo di 2,4 punti, e lo spread continua a salire toccando anche i 240 punti contro i 210 di giovedì.
Alessandro Martegani