La decisione di chiudere anche tutte le attività ritenute non essenziali ha segnato una tregua nella polemica fra la Lombardia e il governo nella lotta contro l’epidemia in atto, anche se rimangono differenze fra i decreti del governo e le ordinanze della regione, ma ha aperto un fronte di scontro con i sindacati.
Le organizzazioni sindacali avevano già minacciato uno sciopero generale, ritenendo che il governo avesse ceduto alle richiedeste degli imprenditori di tenere aperte attività ritenute non essenziali, e oggi i lavoratori delle aziende metalmeccaniche della Lombardia hanno proclamato uno sciopero di otto ore per dopodomani chiedendo che la regione sia considerata “un’area dove sono necessarie misure più restrittive sulle attività da lasciare aperte”.
In generale i sindacati metalmeccanici accusano il governo di aver consentito il proseguo delle attività a una serie di produzioni molto più ampia di quella concordata con le organizzazioni, mettendo a rischio alla salute dei lavoratori e la lotta all’epidemia. Mobilitazioni sono già in corso in alcune fabbriche del paese, che sono state considerate essenziali dal governo.
Dall’altra parte però ci sono le preoccupazioni degli imprenditori, che temono non solo una perdita di produzione nell’immediato, ma anche di clientela con conseguenze a lungo termine.
Quella che si è aperta oggi intanto potrebbe essere una settimana decisiva per capire come proseguirà l’emergenza in atto. Ieri per la prima volta a livello nazionale non ci sono stati nuovi record sull’incremento di contagi e decessi, calati sensibilmente. Non si può parlare ancora di tendenza ma confortano anche i dati della Lombardia, regione maggiormente colpita e che ha fatto più tamponi: l’incremento di positivi nella regione si è dimezzato rispetto a sabato, 1.691 contro i 3.200, e i decessi sono passati da 546 a 361. Fra l’altro le misure della scorsa settimana devono ancora far vedere i propri effetti.
È presto però per fare delle valutazioni e le ultime cifre, hanno ribadito sia la regione Lombardia sia la Protezione civile per il dato nazionale, devono invece spingere tutti ad applicare e rispettare le misure di prevenzione con assoluto rigore.
Alessandro Martegani