Secondo l'indagine Inapp Plus, che ha preso in esame 45mila persone dai 18 ai 74 anni, fanno straordinari il 64,7% dei dipendenti uomini contro il 54,1% delle donne con motivazioni legate nella maggior parte dei casi a carichi di lavoro eccessivi ed a carenza di personale.
Solo il 18,4% dichiara di farli per guadagnare di più, mentre l'8,1% che dichiara di non potersi rifiutare.
L'indagine sottolinea, inoltre, che il 18,6% dei dipendenti (circa 3,2 milioni di persone) lavora sia di notte che nei giorni festivi, il 9,1% anche il sabato ed i festivi (ma non la notte), mentre il 19,3% anche la notte (ma non di sabato o festivi). Gli uomini praticano di più sia il solo lavoro notturno, sia quello svolto sia di notte che nei festivi; le donne, invece sono impegnate più il sabato o nei festivi.
Il presidente dell'Inapp, Sebastiano Fadda, ha dichiarato: "Spesso la domanda di lavoro richiede disponibilità che confliggono con le esigenze di vita; è vero che per alcuni settori economici, come il commercio o la sanità, e per alcune professioni, come quelle dei servizi, il lavoro notturno o nei festivi è connaturato alla natura della prestazione, ma è anche vero che questa modalità sembra diffondersi anche dove non è strettamente necessaria. È urgente avviare una seria riflessione sull'organizzazione e articolazione del tempo di lavoro, ma anche sulla sua quantità e distribuzione".
Il rapporto spiega inoltre che "una certa rigidità si registra anche sul fronte dei permessi: il 21,3% degli occupati, pari a circa 4,7 milioni di lavoratori, dichiara di non poter o non volere prendere permessi per motivi personali, il 54,8% può prenderli ed il restante 23,9% può modulare l'impegno lavorativo. Gli uomini hanno una maggiore autonomia, mentre per le donne si evidenzia la pressione di un contesto che disincentiva l'uso dei permessi".
Davide Fifaco