Foto: Radio Capodistria
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Sembrava fatta e invece dopo il sesto giorno di trattative il governo gialloverde resta per l'Italia ancora una chimera. Ancora lontano l'accordo sul programma e sulla premiership tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che in poche ore si sono contraddetti uno con l'altro. Se Di Maio, dopo l'incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sembrava possibilista; solo un'ora dopo Matteo Salvini con parole molto dirette ha parlato di "visioni diverse o distanti" su giustizia, infrastrutture, politiche migratorie ed Europa. "Se non siamo in grado di fare quello che ci chiedono gli italiani non cominciamo neanche e ci salutiamo". Questa la dura chiusa di Salvini che ha anche chiarito che se seguisse i sondaggi gli converrebbe andare alle urne subito. I nodi da districare sono, quindi, molti di più rispetto a quelli di cui ha parlato Di Maio, che aveva voluto invece far intendere che il ritardo era dovuto solamente al fatto che i Pentastellati avrebbero dovuto aspettare l'esito del voto online sul contratto. Resta aperto anche il problema della leadership di governo, dove il Movimento 5 stelle vorrebbe avere il primato. Di fatto si rimanda tutto di una settimana per quello che dovrebbe essere l'esito definitivo visto che il prossimo lunedì saranno passati quasi 80 giorni dalle elezioni.