Famiglie italiane e condomini nel caos in seguito allo stop del governo Meloni alla cessione dei crediti dei bonus edilizi. In molti casi, come denunciano gli amministratori degli stabili, bisognerà rinunciare ad effettuare i lavori.
Le associazioni di categoria chiedono che scendano in campo le partecipate, le uniche con la capacità sufficiente di acquistare la mole di crediti, che ammonta a 19 miliardi, che soffoca le imprese, ma il governo sta invece ancora studiando una soluzione con le banche, tenendo conto dei conti sullo spazio fiscale che realmente hanno per assorbire ancora crediti dalle aziende.
Il tema più sentito, per tutte la parti in causa, sono proprio le "possibili soluzioni per sbloccare i crediti fiscali rimasti incagliati", ha spiegato il Mef.
Ancora molto diversi i punti di vista discussi al tavolo, ma tutte le varie proposte "verranno approfondite e valutate in vista della convocazione di un prossimo nuovo incontro tecnico".
La priorità rimane, comunque, quella di salvare dal fallimento le aziende che non sanno come liberarsi dei crediti accumulati, visto che le banche non sono più disponibili a comprarli, avendo esaurito lo spazio fiscale.
L'Associazione bancaria italiana ed il Mef, come ha spiegato la presidente Brancaccio, stanno ancora lavorando per far quadrare i conti sulla capienza fiscale residua delle banche, e la prossima settimana si avrà un quadro più chiaro anche sul peso dei crediti sul deficit. "Ma non si può aspettare un'altra settimana, serve un segnale prima", ha aggiunto.
Intanto i dati rivelano che su 372.303 asseverazioni rilasciate al 31 gennaio, la quota complessiva di lavori già realizzati raggiunge il 76,2%, pari a 49,74 miliardi di euro di lavori ammessi in detrazione, su un totale di 65,2 miliardi. I condomini sono però fermi al 70,6% dei lavori previsti, con 21,51 miliardi di lavori completati su un totale di 30,48 miliardi, contro il 79,8% dei lavori portati a termine negli edifici unifamiliari e l’84,6% relativo alle unità indipendenti. Liguria, Lazio e Campania sono addirittura ferme al 61%.
Rimane confermato che per chi ha depositato la Comunicazione inizio lavori asseverata Superbonus, prima del 25 novembre 2022 resta il diritto di accedere allo sconto in fattura della detrazione del 110%.
Davide Fifaco