Nonostante l’emergenza in atto e il confronto sulle nuove misure anti Covid, il Mes, il fondi salvastati, continua a dividere alla maggioranza in Italia.
Il tema è stato riproposto anche nell’ultima conferenza stampa di Giuseppe Conte, che ha dovuto intervenire su un tema che oppone chi, come il Pd, chiede di utilizzare questo strumento, che potrebbe portare subito nel paese più di 30 miliardi, sia pur sotto il controllo di Bruxelles, e chi invece, come i 5 Stelle, non intende utilizzare prestiti che condizionerebbero le scelte dell’Italia.
Lo stesso Conte però non è apparso impaziente di accedere ai fondi del Mes, che, ha spiegato, “sono dei prestiti, non possono finanziare spese aggiuntive, e vanno a incrementare il debito pubblico. Se li prenderemo dovrò intervenire con tasse e tagli perché devo mantenere il debito sotto controllo: quello che vogliamo dire è che il Mes non è la panacea come viene rappresentato”, ha aggiunto.
Lo scetticismo di Conte ha però provocato la reazione del Pd: lo stesso segretario Nicola Zingaretti ha invitato a ragionare “nelle sedi opportune, che sono la discussione parlamentare, la discussione politica tra governo e maggioranza e non certo in una battuta in una conferenza stampa”.
Ancor più duro Matteo Renzi che ha accusato Conte di aver fatto felici “Giorgia Meloni e Matteo Salvini, deludendo centinaia di sindaci e larga parte della sua maggioranza”.
Sullo stesso fronte anche Forza Italia con Antonio Tajani, vicepresidente del Partito popolare Europeo che ha ricordato come i fondi del Mes “costino meno dei titoli di stato e meno dei soldi del Recovery fund”.
Dall’altra parte l’opposizione attacca: “Conte ci dà finalmente ragione – ha scritto su Facebook la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni -, il Mes non è un regalo, il presunto risparmio è assai risibile e se decidessimo di prendere i prestiti del Mes i mercati ci vedrebbero come appestati”.


Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO
Foto: MMC RTV SLO