La solennità del momento, con le foto, i vertici di regioni e governo a presenziare, e la speranza per la risoluzione della pandemia, non hanno fermato le polemiche sulla distribuzione del vaccino.
A scatenare le proteste sui social, anche da parte di scienziati accreditati, sono state le cifre sulle dosi fornite ai vasi paesi europei, in particolare alla Germania, dove fra l’altro ha sede una delle due società, la Biontech, che hanno sviluppato l’unico vaccino attualmente in distribuzione.
La Germania, secondo un rapporto dell’agenzia Reuters, ha già ricevuto 151.125 dosi, vale a dire 9.750 per ciascuno dei suoi 16 Land, più poco meno di 5 mila per il Land di Brema. È stata proprio la cifra di 9750 a scatenare la reazione, visto che si tratta dello stesso numero fornito per ora a interi paesi europei, fra i quali anche l’Italia o la Slovenia.
A protestare non sono stati solo gli esponenti dell’opposizione, come Matteo Salvini che ha immediatamente chiesto parità di trattamento, ma anche virologi simbolo della lotta al virus, come l’immunologo Roberto Burioni: “Cominciamo molto male”, ha twittato, “alla Germania 150 mila dosi e a noi 9.750. Qualcuno mi spieghi perché”. “Speriamo che tutto vada per il meglio – ha aggiunto - dopo questa partenza autocelebrativa, che mi ricorda quella della tv a colori in Italia nel 1976, che in USA avevano dai primi anni 60”.
Immediata è giunta la precisazione del ministro della Salute Roberto Speranza che ha ricordato come la giornata di ieri fosse solo simbolica, e che per la campagna vaccinale vera e propria l’Italia riceverà 470mila dosi ogni settimana.
Anche il commissario italiano per l'emergenza Domenico Arcuri ha negato che esista “alcuna discriminazione” nei confronti dell'Italia e assicurato che “le 150 mila dosi della Germania fanno parte delle forniture successive”. Anche da Bruxelles hanno fatto sapere che i vaccini saranno distribuiti entro dicembre, con quote proporzionali alla popolazione.
Spiegazioni che però non placano le polemiche, che hanno investito anche personaggi del mondo scientifico e della politica nella prima giornata di vaccini, e che non hanno risparmiato i governatori delle regioni. In particolare Vincenzo De Luca, presidente della Campania, ha contestato i criteri di distribuzione delle dosi in Italia, ma è anche è stato criticato per la foto pubblicata sui social in cui si sottopone al vaccino: un gesto simbolico per il governatore, ma interpretato dalle opposizioni come un gesto di scarsa considerazione verso chi invece dovrà attendere e prenotarsi per aver la vaccinazione, un abuso di potere per “saltare la fila”. Polemiche inverse sui social invece verso altri governatori, come quello del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, che ha preferito lasciare spazio agli operatori sanitari, ma al quale, in molti commenti su Facebook, è stato chiesto invece di vaccinarsi per primo per dare l’esempio.
Alessandro Martegani