Rimangono distanti le posizioni dei paesi europei sulla gestione dell'immigrazione. Al vertice informale di Bruxelles del pomeriggio l'Italia ha presentato una proposta che punta a superare il trattato di Dublino, e a un'accoglienza europea. Roma, dopo giorni di pensanti polemiche con Francia e Spagna, appare isolata e una soluzione sembra ancora lontana.
L'Italia è giunta al primo vertice sull'immigrazione con una proposta ambiziosa, ma appare isolata e stretta far le divisioni interne all'Unione Europea.
Le posizioni degli ultimi giorni in tema d'immigrazione sono tate confermate anche dal vertice di Bruxelles che ah riunito sedici paesi europei interessati alla gestione dei flussi migratori.
Il Premier Italiano Giuseppe Conte è giunto alla riunione con una proposta denominata "strategia europea multilivello per le migrazioni", che mira ha detto, a "una puntuale politica di regolazione dei flussi che sia realmente efficace e sostenibile". Il punto principale riguarda il superamento del regolamento di Dublino, e in particolare il criterio del Paese di primo arrivo: "chi sbarca in Italia, sbarca in Europa" ha detto Conte, che punta a un sistema che redistribuisca tutti i migranti, rifugiati ed economici, in Europa subito dopo l'arrivo.
L'Italia però appare sempre più isolata e la stessa Angela Merkel ha confermato che ben difficilmente una soluzione sarà trovata nelle prossime settimane: pesano gli scontri fra Salvini e il presidente francese Emmanuel Macron, che con la Spagna propone un sistema di centri di accoglienza nei paesi di partenza, ma anche il principio degli approdi delle navi nel porto sicuro più vicino. "Sono necessari - ha detto Macron - responsabilità di ciascuno e spirito di solidarietà per condividere il peso che alcuni Paesi conoscono". "La Francia - ha aggiunto - non prende lezioni da nessuno".
Ferma anche la posizione del gruppo di Visegrad, con paesi che si oppongono all'accoglienza condivisa, e note polemiche sono giunte anche dal premier maltese Joseph Muscat "Non credo - ha detto - che alzare un muro anche in alto mare sia una soluzione, un approccio omnicomprensivo è quello di cui abbiamo bisogno".