Dopo il vertice con il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti ha dichiarato che l’azione del governo deve andare avanti. Zingaretti ha definito l’incontro utile, riprendendo “lo spirito di quello a Palazzo Chigi dello scorso 5 novembre, mettendo sul tappeto i temi ed i nodi per un rilancio del lavoro dell’esecutivo: dall’agenda sociale, al lavoro, al rilancio delle imprese ed anche la grande questione della Sanità, in uno spirito molto costruttivo”. Nel pomeriggio il premier aveva incontrato la delegazione del Movimento 5 Stelle, rappresentata dal capo politico Vito Crimi, dal capodelegazione e ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, dal ministro per lo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e dai capigruppo alla Camera ed al Senato. Crimi al termine dell’incontro ha dichiarato che il Movimento ritiene surreale l’ipotesi del rimpasto e che in quel senso non c’è alcuna disponibilità.
Previsti quindi due ulteriori incontri, con Liberi e Uguali ma soprattutto con Italia Viva. Il partito guidato da Renzi negli ultimi giorni ha più volte messo in discussione la leadership di Conte. Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva alla Camera ha spiegato di essere convinta che molti italiani condividano i dubbi sollevati dal suo partito sul piano per il Recovery Fund ed ha aggiunto di pensare che i momenti di confronto tra le forze politiche sono necessari e dovrebbero essere più frequenti.
Inoltre, si è tenuto un altro vertice tra il premier, i ministri Boccia, Lamorgese, D'Incà, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Fraccaro, i capidelegazione di maggioranza ed il Comitato tecnico scientifico per valutare un'ulteriore stretta sulle restrizioni nel periodo natalizio. Si continuano a sfiorare i 500 morti al giorno per il Covid ed il governo deve decidere se e come stringere ancora le maglie per Natale, per rendere impossibili gli assembramenti da shopping che si sono visti in tutte le grandi città ed allontanare lo spettro della terza ondata a gennaio. L'ipotesi è quella di una zona rossa nazionale nei giorni festivi e prefestivi.
Davide Fifaco