Mancherebbe ormai solo una conferma da parte del Capo dello Stato Sergio Mattarella al via libera al nuovo governo Pd - 5 Stelle guidato da Giuseppe Conte.
Dopo una nuova giornata difficile, Pd e Movimento 5 Stelle hanno deciso, a poche ore dalla salita al Colle delle rispettive delegazioni, di dare via libera a un Conte bis, pur con alcune questioni, e non secondarie, da risolvere.
I primi salire al Colle nel pomeriggio sono stati gli esponenti del Pd che hanno confermato al Presidente la volontà di sostenere un tentativo da parte di Conte di formare un governo di legislatura, che segni una svolta, un nuovo inizio rispetto al passato, ha detto il segretario Nicola Zingaretti.
“L'esigenza - ha detto al termine del colloquio - è di costruire un governo di svolta e discontinuità: non c'è alcuna staffetta da proseguire e non c'è alcun testimone da raccogliere, semmai una nuova sfida da cominciare". Il nuovo governo, ha concluso sarà “l'inizio di una nuova stagione, civile, sociale e politica”.
Non tutti i nodi però sono stati sciolti: se Conte ottenesse l’incarico, che sarebbe accettato probabilmente con riserva, dovrebbe costruire una sintesi fra i programmi, ma soprattutto risolvere la questione della richiesta di Di Maio di ottenere la vicepresidenza del Consiglio, un’opzione a cui il Pd è contrario perché considera Conte già in quota 5 Stelle, e pretende un solo vicepremier indicato dal Pd.
Non mancano le polemiche sul voto on line, che i 5 Stelle vorrebbero tenere dopo l’incarico a Conte, subordinando indirettamente la decisione del Capo dello stato al responso della piattaforma Rousseau, e sullo sfondo rimane anche una sorta di diffidenza fra le due forze politiche, che ha anche portato all’uscita dal Pd dell’ex ministro Carlo Calenda.
Tutti aspetti che sono stati sistematicamente sottolineati dalle delegazioni di Fratelli d’Italia, e di Forza Italia e Lega, che hanno seguito il Pd nel corso del pomeriggio. Silvio Berlusconi si è detto preoccupato per lo scenario che si sta delineando, e ha chiesto di andare al voto facendo un appello all’unità del centro destra.
La richiesta del voto è stata confermata anche da Matteo Salvini, che ha espresso al Capo dello Stato, come ha detto, “lo sconcerto non della Lega, ma di milioni di italiani rispetto al teatrino della guerra delle poltrone che si verifica da giorni”.
Salvini ha attaccato il Pd, definito “il partito degli intrallazzi e degli inciuci”, che “parla di discontinuità con lo stesso presidente del Consiglio e gli stessi ministri”, e con gli ex alleati del Movimento 5 Stelle, un partito, ha detto “nato per fare la rivoluzione e che ora fa il Governo con i massimi difensori del sistema, il Governo Ursula, telecomandato da Merkel e Macron”.
Le consultazioni sono state chiuse dal Movimento 5 Stelle: Luigi di Maio che ha confermato l’accordo politico con il Pd per un Conte bis. “Il ruolo di Conte – ha detto - ci fa sentire garantiti sulle politiche che vogliamo realizzare e il nostro programma è sempre lo stesso. Non esistono soluzioni di destra o di sinistra – ha aggiunto - ma semplicemente soluzioni”.
Alessandro Martegani