Sulla base dei dati dell'ultimo monitoraggio, l'Istituto superiore di sanità ritiene opportuno che siano anticipate misure più restrittive in quattro Regioni italiane, ovvero Emilia-Romagna, Campania, Friuli-Venezia Giulia e Veneto. Questi territori sono entrati nello scenario 4, a rischio moderato ma con alta probabilità di progressione.
Il governo per ora continua a frenare sull'ipotesi del lockdown nazionale, anche se cresce l'allarme tra i medici, preoccupati per la pressione sugli ospedali.
Gli ultimi dati in Italia parlano di 35.098 nuovi casi di coronavirus, su 217.758 tamponi effettuati.
La Regione che segna l'incremento maggiore di contagi è ancora una volta la Lombardia con quasi 11.000. 580 i nuovi decessi in tutto il Paese, 122 le persone in più nelle terapie intensive.
Il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, spiega che “L'incidenza è alta: 524 casi per 100mila abitanti nel periodo di sorveglianza che raccoglie dati di qualche giorno fa. Ci sono differenze tra regioni ma il nostro paese eccede largamente la soglia fissata a livello Ue”. Brusaferro aggiunge inoltre che “La curva per la resilienza cioè impatto sui servizi sanitari sta crescendo e ci si avvicina a soglie di valori critici, in relazione al bisogno di rispondere ai bisogni di salute”, e conclude dicendo che “la circolazione del virus è cresciuta in modo molto significativo in tutta Europa. Il nostro paese eccede la soglia prevista da dati. L' Italia è molto ricca di casi e la crescita è molto significativa, superiore ai 100 casi per 100mila abitanti. Le terapie intensive e i ricoveri in area medica mostrano una curva che cresce rapidamente vicino a soglie critiche”.
Di positivo, rileva ancora il presidente dell'Iss, c'è che “l'indice Rt appare stabile, quindi l'accelerazione marcata è venuta meno e c'è decelerazione, frutto delle misure poste in essere”.
Dal Viminale, inoltre, è arrivata la richiesta ai prefetti di maggiori controlli contro gli assembramenti nel week end.
Davide Fifaco