Sono 85.572 le persone contagiate da Coronavirus in Italia, 2.937 in più rispetto a ieri. Sale a 13.155 il numero delle vittime, 727 i decessi registrati oggi. 16.847 i guariti, 1.118 più di ieri. La situazione in Lombardia, la regione più colpita, si mantiene costante, 394 i morti nelle ultime 24 ore.
La situazione nei territori del nord resta la più drammatica, ma il sud è ancora a rischio, e nessuno può e deve pensare di poter abbassare la guardia. Lo sottolinea il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, il quale spiega che non si sa quando si uscirà dall'emergenza Coronavirus, ma è certo che senza le misure messe in campo, ora si conterebbero molte più vittime. Borrelli inoltre aggiunge che al termine dell'emergenza bisognerà essere abili ad avvicinarsi agli altri in modo graduale e senza perdere la fiducia.
Da una nota esplicativa dell'Istat risulta che nei primi 21 giorni di marzo al Nord italia i decessi sono più che raddoppiati rispetto alla media dal 2015 al 2019. Nell'analisi, che tiene conto di 1.084 comuni, si evidenzia in particolare la situazione di Bergamo, dove i decessi sono quasi quadruplicati "passando da una media di 91 casi nel 2015-2019 a 398 nel 2020". "Incrementi della stessa intensità, quando non superiori - si legge - interessano la maggior parte dei comuni della provincia bergamasca".
In queste ore a Palazzo Chigi si sta lavorando per chiudere il decreto con la proroga delle misure anti contagio da Coronavirus. Il ministro Roberto Speranza ha annunciato che la proroga varrà fino al 13 aprile.
"Siamo nel pieno di un'esperienza durissima e drammatica - ha detto il ministro - avremo tempo e modo di valutare ogni atto e conseguenza, ma a tutti è chiara una cosa: il Servizio sanitario nazionale è il patrimonio più prezioso che possa esserci e su di esso dobbiamo investire con tutte le forze che abbiamo". "Attenzione ai facili ottimismi - dice ancora Speranza - che possono vanificare i sacrifici fatti: non dobbiamo confondere i primi segnali positivi con un segnale di cessato allarme. La battaglia è ancora molto lunga e sbagliare i tempi o anticipare misure sarebbe vanificare tutto".
Le decisioni "drastiche prese - ha spiegato Speranza - iniziano a dare i primi risultati e il contagio rallenta, ma sarebbe un errore scambiare un primo risultato per una sconfitta del Covid-19".
Intanto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha anticipato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte "uno strumento da 100 miliardi per sostenere le misure nazionali dirette a contrastare la disoccupazione e ad alimentare la cassa integrazione". Queste misure verranno sottoposte domani all'approvazione della Commissione.
Davide Fifaco