Continuano oggi fino alle 15 le operazioni di voto per il referendum sul taglio o meno del numero dei parlamentari in Italia; non è previsto un quorum, trattandosi di un referendum costituzionale, quindi il risultato sarà convalidato qualsiasi sia il numero dei votanti. Alla chiusura delle urne, ieri sera alle 23, la percentuale di chi ha espresso la propria preferenza è stata vicina al 40%. Un po' più alto questo dato in Friuli-Venezia Giulia, dove la percentuale è stata del 43%, più basso rispetto al 2015 quando fu del 56,55%.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dopo aver votato ha affermato: "Ogni votazione è espressione di una partecipazione democratica. C'è sempre l'auspicio che ci sia la partecipazione dei cittadini". Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, uno dei più importanti esponenti del Movimento 5 Stelle, sul referendum ha invece dichiarato che gli italiani attendevano da almeno 30 anni di poter ridurre il numero dei parlamentari ed i costi della politica.
Dal punto di vista sanitario, questa tornata elettorale resa anomala dall'emergenza Covid-19 ha vissuto alcuni momenti di difficoltà. Ad esempio, a Padova e provincia sono stati 1.300 gli addetti ai seggi elettorali, tra presidenti, scrutatori, personale della sicurezza, che si sono sottoposti a tampone rapido per il Coronavirus, nelle sedi dei distretti sanitari. Fra tutti i test, due sono risultati positivi al virus. A Piacenza, dopo che uno scrutatore è stato trovato positivo, si è provveduto alla sanificazione dei locali e alla sostituzione di presidente, segretario e scrutatori. Le operazioni di voto sono state sospese per qualche ora per poi riprendere regolarmente. Non sono inoltre mancate, soprattutto sui social, le proteste di molte persone che si sono lamentate del fatto che le matite con cui apporre la preferenza, non sono state disinfettate tra un votante e l'altro.
Il risultato del referendum e delle Regionali sarà inoltre un importante test per l'attuale governo. Il Movimento 5 Stelle nel caso di vittoria del NO incasserebbe un duro colpo, una sorta di bocciatura da parte dell'elettorato. Importante inoltre il risultato che si registrerà in Toscana, territorio tradizionalmente vicino al centrosinistra; l'eventuale vittoria della candidata della Lega potrebbe portare alla fine della coalizione di governo e quindi a nuove elezioni.
Davide Fifaco