Dai dati del monitoraggio settimanale raccolti dalla Cabina di regia e comunicati dall'Istituto Superiore di Sanità, risulta che in Italia anche questa settimana è cresciuta l'occupazione dei reparti ospedalieri a causa del Covid.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva è all'8,5% contro il 7,3% della settimana precedente. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 10,6% contro il 9,1% rilevato in precedenza. Sono venti le Regioni e Province autonome a risultare classificate a rischio moderato questa settimana mentre il Molise è classificato a rischio basso.
Sette Regioni e Province autonome superano, questa settimana, la soglia di allerta per l'occupazione di posti letto Covid nelle terapie intensive, fissata al 10%. Tra queste il Friuli-Venezia Giulia dove la percentuale è del 14,3%.
Superano invece la soglia di allerta del 15% per l'occupazione dei reparti di area medica quattro Regioni e Province autonome: Calabria, Friuli-Venezia Giulia dove la percentuale è del 23,3%, la Provincia autonoma di Bolzano e la Valle d'Aosta.
In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione. La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in aumento mentre è in diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi.
L'incidenza massima di casi di Covid si registra nella Provincia autonoma di Bolzano, con 556,1 casi per 100mila abitanti. Segue il Friuli-Venezia Giulia con 378 casi per 100mila abitanti.
Tutte le Regioni e Province autonome, tranne una, superano comunque la soglia di allerta fissata a 50 casi per 100mila abitanti, limite oltre il quale risulta complesso attuare il tracciamento dei casi. L'unica Regione a registrare un valore sottosoglia è il Molise.
Davide Fifaco