Le vacanze sulla neve potrebbero essere la causa della chiusura delle frontiere tra Italia e Slovenia. Le Regioni italiane stanno infatti chiedendo al Governo di pensare a questa soluzione per gli stati confinanti nel caso di divieto di riapertura degli impianti di risalita. I governatori pensano così di evitare la concorrenza degli Stati che invece dovessero permettere di sciare. Il Governo ha confermato che di riapertura degli impianti si potrà eventualmente parlare dopo le feste di Natale ed ha assicurato che saranno garantiti i ristori per tutte le attività che non potranno partire.
Una linea che ha seguito anche la Germania, ma che non vedrà probabilmente l'intervento dell'Unione Europea, che lascerà la scelta ad ogni singolo Stato.
Dibattute, ancora, le aperture per il Natale. Il ministro per gli affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, ha dichiarato che non sarebbe un'eresia anticipare la nascita di Gesù di un paio d'ore e che la vera eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici e della gente che soffre.
Un altro degli argomenti trattati è stato quello della scuola. Le regioni, unanimemente, hanno suggerito all'esecutivo di procrastinare al 7 gennaio ogni riapertura della didattica in presenza per chi è ancora in didattica a distanza, vista l'assenza un programma di scaglionamento degli ingressi e la mancanza di un servizio pubblico che prevede capienza al 50%.
Tra gli altri punti da definire rimangono gli orari di apertura delle attività commerciali per lo shopping e per la ristorazione e quello degli spostamenti per raggiungere altre regioni. Per quest'ultimo caso dovrebbe prevalere la scelta rigorosa, con il divieto totale, anche a prescindere dal colore dei vari territori.
Davide Fifaco