I militanti del Movimento 5 Stelle hanno votato "no" al processo a Salvini. La maggioranza, 59,05%, dopo dieci ore e mezzo di votazioni on line, ha giudicato che il ministro dell'Interno si è mosso "per la tutela di un interesse dello Stato", quindi deve essere negata l'autorizzazione a 'procedere' nei suoi confronti. Il 40,95% ha invece scelto la seconda opzione: "No, non è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere approvata l'autorizzazione a procedere". "La maggioranza dei 52.417 votanti di ieri" - si legge sul Blog delle Stelle a conclusione della votazione sulla piattaforma Rousseau - "ha pertanto deciso che il fatto è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere negata l'autorizzazione a procedere" nei confronti del leader del Carroccio. Il leader dei pentastellati, il vicepremier Luigi Di Maio alla fine ha ribadito: "Sono orgoglioso di far parte dell'unica forza politica che interpella i propri iscritti, chiamandoli ad esprimersi. Presto ci saranno votazioni anche sulla nuova organizzazione del Movimento 5 Stelle", ha scritto su Twitter Di Maio, ma non ha fatto riferimento che nella votazione di ieri c’è stata una spaccatura.
Oggi alle 13.30 Salvini sarà sotto i riflettori della Giunta per le immunità parlamentari del Senato. La procedura prevede un intervento introduttivo del presidente seguito dalle dichiarazioni di voto dei gruppi e dal voto, con scrutinio palese, per alzata di mano, sia lì che in Aula nel voto successivo che stabilirà di fatto sull'autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini arrivata dal tribunale dei ministri di Catania. L'accusa, come noto è abuso di potere e sequestro di persona aggravato, anche "per esser stato commesso in danno di soggetti minorenni" - pena prevista dai 3 ai 5 anni e in relazione al mancato sbarco dei migranti soccorsi la scorsa estate dalla nave della Guardia Costiera "Ubaldo Diciotti". La nave nell'agosto del 2018 fu al centro di un caso internazionale dopo aver raccolto in mare al largo della Libia 177 migranti, poi sbarcati a Catania dopo un'attesa di 5 giorni "in condizioni psicofisiche critiche".
Corrado Cimador