A tre mesi dal crollo del ponte Morandi di Genova è divenuto legge il relativo decreto, che prevede anche altre emergenze. Il testo è stato approvato anche dal Senato con 167 voti favorevoli, 49 contrari e 53 astensioni. Il provvedimento era passato alla Camera il primo novembre, dopo una contestata seduta notturna. 10 Senatori del Movimento 5 stelle non hanno preso parte alla votazione.
Bagarre nell'Aula del Senato dopo l'approvazione del Decreto Genova ed altre emergenze; la seduta è stata sospesa per qualche minuto. Poco prima i senatori del Partito Democratico avevano mostrato il fascicolo del provvedimento, venendo richiamati dal presidente del Senato Casellati. A scatenare le polemiche era stato però il gesto euforico del ministro Toninelli, che aveva alzato un pugno in segno di trionfo per festeggiare il voto. A riprendere per prima l'atteggiamento di Toninelli è stata la capogruppo di Forza Italia, Annamaria Bernini, che ha dichiarato "E' inaccettabile e indecente quello che ha fatto il ministro. Non gli chiediamo di condividere o comprendere quello che stiamo dicendo, ma ascolti e dia il buon esempio alle scolaresche che ci stanno guardando". Il Senatore del PD, Davide Faraone ha aggiunto "Genova non merita un ministro da stadio. L'atteggiamento squallido di Toninelli oggi al Senato, sempre al telefono e poi con il pugno alzato in segno di sfida mentre si votava un provvedimento dopo una tragedia, è la fine della decenza".
Duro anche l'intervento dell'ex premier Matteo Renzi che dopo aver annunciato il voto contrario al decreto ha voluto ricordare che ad approvare la concessione ad Autostrade era stato, all'epoca, il giovane deputato Matteo Salvini e che il gruppo ha finanziato la Lega Nord per l'indipendenza della Padania.
La Casellati dopo aver richiamato all'ordine ha sottolineato che "quei 43 morti pesano sulla coscienza di tutti: francamente avrei desiderato un'Aula diversa".
Tra i 10 senatori del Movimento 5 Stelle non presenti in aula al momento del voto anche Gregorio De Falco, divenuto noto dopo il disastro della Costa Concordia, quando intimò al comandante Schettino di tornare a bordo. De Falco, intercettato fuori dall'Aula, ha mostrato sorpresa alla notizia dell'avvenuta votazione: "Hanno votato? Ma la seduta non era sospesa?" ha affermato correndo verso l'Aula.
Soddisfatto dell'esito il premier Giuseppe Conte che ha ribadito che il Governo è vicino a Genova e che ora arriveranno risorse ed aiuti concreti alle famiglie che hanno perso la casa.