Il governo italiano sta lavorando al nuovo decreto che verrà firmato il 3 aprile, data di scadenza di quello attuale. Probabilmente verranno confermate la chiusura totale ed i i divieti di spostamento per altre due settimane, valutando però alcune minime deroghe per le aziende. La strada sulla via della normalizzazione sembra ancora lunga, perché dal punto di vista matematico sarà possibile pensare di aver sconfitto il Coronavirus solo quando per ogni individuo infetto ci sarà meno di un nuovo contagio. Il rispetto delle regole, con il mantenimento delle distanze di sicurezza risultano perciò assolutamente necessari. Decisivo sarà quanto accadrà a maggio, momento nel quale l'Italia potrà comprendere se l'emergenza sarà finita o meno. Palazzo Chigi sta monitorando le difficoltà economiche in cui versano le medie-piccole aziende, in modo da valutare alcune deroghe nei decreti per queste realtà. La preoccupazione è quella di mantenere stabile il Paese a livello psicologico e sociale. Il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, ha lanciato l'allarme per quanto sta avvenendo nella parte meridionale del Paese, con le persone preoccupate che assaltano i supermercati. La paura della popolazione per la salute, il reddito, il futuro, con il perdurare della crisi rischiano di trasformarsi in rabbia ed odio. Il bilancio pubblico deve perciò prendersi cura dell'intero tessuto sociale. Tutto questo ovviamente tenendo conto che il minimo allentamento dei divieti ora in vigore rischia di far impennare nuovamente il numero dei contagi e quindi di prolungare il periodo di lockdown.
Intanto il presidente francese, Emmanuel Macron ha sottolineato la vicinanza della Francia all'Italia. Macron ha dichiarato: “Non supereremo questa crisi senza una solidarietà europea forte, a livello sanitario e finanziario. Dieci Paesi dell'eurozona, rappresentanti del 60% del suo PIL, hanno esplicitamente sostenuto" l'idea di "Coronabond", di "una capacità di indebitamento comune, quale che sia il suo nome, oppure di un aumento del bilancio dell'Unione europea per permettere un sostegno reale ai paesi più colpiti da questa crisi".
Davide Fifaco