Gente a passeggio, nella maggior parte dei casi con la mascherina e rispettando il distanziamento sociale, ma in alcune situazioni anche senza seguire le vigenti regole. L'entusiasmo per le riaperture ed il ritorno alla “vita normale” in alcune situazioni è sfociato in incoscienza. A Bergamo, ad esempio, il sindaco Giorgio Gori si è sfogato sui social denunciando il fatto che troppe persone occupavano le vie cittadine e ricordando le centinaia di vittime che la città ha subito a causa del Coronavirus. “Tante persone erano a passeggio senza mascherina o con la mascherina abbassata o troppo vicine. Capisco che quando si fa l'aperitivo non si può bere, mangiare e tenere la mascherina ma si capisce quando le persone sono prudenti e quando no. In tanti non hanno usato la giusta prudenza”, scrive Gori, che aggiunge “le immagini del pomeriggio mi hanno preoccupato e fatto arrabbiare. Vogliamo ritrovarci tra un mese di nuovo nei guai?! Ve lo chiedo di nuovo: per piacere, metteteci serietà, impegno e rigore”.
Immagini simili anche in una Regione meno colpito dal Virus, come la Sicilia. A Palermo, nella zona dello storico mercato, si sono visti assembramenti di giovani e meno giovani, molti dei quali senza mascherina, stradine affollate e gente nei pub e nei locali. Nei giorni scorsi il sindaco Leoluca Orlando aveva avvertito di essere pronto a chiudere le piazze se non si fossero rispettate le distanze previste dalle norme.
A Trieste diverse persone si sono concesse un caffè nei locali del centro e della periferia, rispettando il distanziamento sociale sui tavolini all'aperto ed indossando la mascherina. Poca la gente in giro senza il necessario presidio sanitario. Domenica però erano state 7 le persone denunciate nel capoluogo giuliano perché uscite di casa nonostante la positività al Covid 19.
Intanto il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha attaccato il governo sulla gestione dell'emergenza, parlando di “pasticci” da parte dell'esecutivo. Zaia ha spiegato che a suo parere è stata dimostrata l'importanza delle autonomie delle Regioni, per le quali la gestione della pandemia è stata un'assunzione di responsabilità.
Davide Fifaco