Il cippo di confine italo-austriaco al Brennero avvolto da sacchi di nylon e la scritta "Rifiuto speciale. Via il confine ingiusto nell'Europa unita". Il partito Südtiroler Freiheit ha messo in atto l’ennesima provocazione in occasione del centunesimo anniversario dell'arrivo delle truppe italiane al Brennero. Il partito fondato da Eva Klotz ha rivendicato in una nota l’azione dicendo che "il Brennero è e resterà un confine ingiusto che ha diviso il Tirolo, incatenando i sudtirolesi a uno stato straniero, al quale non volevano appartenere".
Annunciate denunce da parte della Procura della Repubblica per vilipendio dell’Italia, come altre iniziative legali sono state prese nei giorni precedenti contro alcuni cartelloni apparsi in tutto la provincia di Bolzano, sui quali era riprodotto un cadavere con scritto che il medico non sapeva parlare tedesco. Un’altra iniziativa del Südtiroler Freiheit per denunciare i problemi che molti abitanti di lingua tedesca devono affrontare quando si rivolgono a centri sanitari, dove spesso il personale parla solo l'italiano. Una situazione oggettivamente presente, a causa della difficoltà a reperire medici che conoscano entrambe le lingue, nonostanti si tratti di un diritto sancito dalle leggi della provincia autonoma. I cartelloni, però, sono stati considerati in aria di razzismo e discriminatori e perciò la polemica si è subito accesa su tutti i media nazionali.
Comunque la si veda sembra che nella provincia autonoma di Bolzano si stiano riaccendendo tensioni tra le due comunità, che sembravano negli ultimi anni aver trovato un certo equilibrio attraverso un sistema che alcuni sociologi definiscono di apartheid morbido.
Barbara Costamagna