A quasi cento anni dal trattato di Saint Germain del settembre del 1919, che sancì la pace tra le potenze vincitrici della Grande Guerra e l’Austria, e, con essa, la divisione dell’antico Tirolo, primo passo per gli altoatesini verso la perdita della cittadinanza austriaca ed a pochi giorni da una nuova tornata elettorale di questa domenica, il parlamento austriaco ha riconosciuto gli altoatesini come parte della propria popolazione austriaca. Potrebbero, quindi, beneficiare della cittadinanza del paese con il quale la minoranza di lingua tedesca dell’Alto Adige ha continuato a coltivare un legame culturale e linguistico molto profondo.
Soddisfatte le principali organizzazioni politiche degli altoatesini, che hanno accolto positivamente questo emendamento che per la prima volta rappresenta una presa di posizione ufficiale del governo austriaco, che si è impegnato ad avviare nuovi colloqui con l'Italia e, in particolare, con l'Alto Adige, per presentare una proposta di legge che inserisca la doppia cittadinanza per i sudtirolesi.
Una proposta che rappresenta un cavallo di battaglia del cancelliere uscente Sebastian Kurz, che in passato ha già sollevato polemiche in Italia, dove i governi precedenti consideravano una richiesta di questo tipo come un’ingerenza nella politica del paese.
In realtà la repubblica italiana ha concesso già qualche anno fa, con una legge specifica, il medesimo diritto alla propria minoranza italiana in Slovenia e Croazia, i cui membri possono godere della doppia cittadinanza, nel caso richiedano di essere riconosciuti anche come cittadini del Belpaese.
Barbara Costamagna