Mentre continua la caccia ai parlamentari che hanno chiesto o incassato il bonus Covid, cresce anche la pressione sul Presidente dell’Inps Pasquale Tridico, vicino al Movimento 5 Stelle, e accusato di aver fatto uscire la questione dei politici e amministratori che hanno preso il bonus per alimentare l’insoddisfazione verso la politica, a poco più di un mese dal referendum sul taglio dei parlamentari.
Tridico ha smentito seccamente le accuse, ma il rapporto con i 2 mila nomi sarebbe stato notificato al Presidente dalla direzione centrale Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza dell'Inps già a maggio, e rimane da chiarire perché sia uscito a due mesi di distanza.
I 5 Stelle, e in particolare Luigi di Maio, hanno appoggiato il presidente dell’Istituto, ma la Lega attacca: “Domanderemo al presidente dell'Inps – ha detto Matteo Salvini - come abbia fatto a non pagare il bonus a chi ne aveva bisogno per darlo invece ai parlamentari”. Matteo Renzi ha chiesto le dimissioni, definendo Tridico “totalmente incompetente”, e il Garante della privacy ha aperto un'istruttoria sulla vicenda.
Lo stesso garante ha però anche dato via libera alla pubblicazione dei nomi dei parlamentari che avrebbero richiesto il bonus: fra i sospettati, due della Lega e un 5 Stelle, più altri due che avrebbero chiesto ma non ottenuto il bonus, ci sono due deputati leghisti, Andrea Dara ed Elena Murelli, che non hanno confermato ma nemmeno smentito, anche perché nella Lega si preannunciano duri provvedimenti per chi ha chiesto il bonus. “Chiunque abbia preso o fatto richiesta del bonus - ha detto Matteo Salvini - sarà sospeso e in caso di elezioni non ricandidato”. Anche il governatore del Veneto Luca Zaia ha escluso alcuni consiglieri dalle liste, mentre si moltiplicano le auto denunce, e anche le giustificazioni a volte fantasiose, da parte di consiglieri e assessori regionali nel paese. Anche in Friuli Venezia Giulia tre consiglieri hanno ottenuto il bonus Covid o quello regionale per le imprese.
Il presidente Tridico intanto dovrebbe essere ascoltato dalla Commissione lavoro alla Camera, mentre si pensa, per il futuro, a criteri di reddito più stringenti per poter beneficiare di contributi.
Alessandro Martegani
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