“C'è stata una portentosa collaborazione istituzionale”, ha affermato il premier italiano Giuseppe Conte, dopo il raggiungimento dell'intesa con le Regioni e gli enti locali sulle nuove riaperture che partiranno il prossimo lunedì 18 maggio. Adesso il presidente del Consiglio, se tutto andrà bene, dovrebbe riuscire a licenziare il decreto legge di un articolo che dal 18 maggio eliminerà ogni limitazione agli spostamenti all'interno del territorio regionale e vieterà i trasferimenti nella altre regioni fino al 2 giugno compreso. Da lunedì sara quindi possibile rivedere gli amici e uscire di casa senza l'autocertificazione.
Dal 3 giugno, inoltre, l'Italia dovrebbe riaprire le frontiere con il resto d'Europa, ovvero i Paesi dell'Unione europea, dell'area Schengen compresi Svizzera e Monaco. Per chi attraverserà i confini non sarà più prevista la quarantena obbligatoria con isolamento di 14 giorni. A preparare la misura, che mira a far riprendere il flusso dei turisti in vista dell'arrivo dell'estate, sono stati i ministri Vincenzo Amendola, Dario Franceschini e Luigi Di Maio.
La stessa Comissione europea sta coordinando la riapertura dei confini di tutti i partner dell'Unione.
Sarà l’Agenzia Ue per le malattie, a mappare il territorio europeo e a bloccare il flusso di viaggiatori tra aree con una alta densità del contagio. Restano invece chiuse almeno fino al 15 giugno tutte le frontiere europee esterne, in pratica il resto del mondo.
Sull'accordo tra regioni e governo il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha commentato “è un risultato di enorme responsabilità istituzionale, che punta al superamento delle criticità dei protocolli Inail ed alla definizione dei perimetri entro cui le categorie interessate dovranno operare”.
Intanto gli ultimi dati relativi al Coronavirus in Italia parlano di 242 decessi, di cui 115 in Lombardia. In calo i nuovi casi, 789, boom di guariti, 4.917. In Friuli Venezia Giulia un nuovo decesso e 14 nuovi contagi, di cui 9 a Trieste.
Davide Fifaco