Il Comitato 10 Febbraio ha ideato il progetto "Una rosa per Norma Cossetto", iniziativa che si svolgerà domani in oltre 100 città italiane, con la deposizione di una rosa, per ricordare la giovane studentessa italiana violentata ed uccisa dai partigiani jugoslavi.
Verrà quindi deposta una rosa in suo onore in un luogo simbolico scelto nelle città che hanno appunto aderito, per rammentare la tragedia della Cossetto e di tutti gli infoibati di Istria Fiume e Dalmazia.
L'idea è stata accolta trasversalmente dalla politica italiana; alla conferenza stampa di presentazione alla Camera dei deputati erano presenti infatti Luca De Carlo di Fratelli d'Italia, Debora Serracchiani del Partito Democratico, Massimiliano Panizzut della Lega e Guido Germano Pettarin di Forza Italia.
La Serracchiani ha sottolineato di essersi sentita in dovere di compiere un atto di pietà e giustizia, di memoria e pacificazione, "perché oggi Norma Cossetto appartiene all'Italia intera, non a qualcuno" ed ha aggiunto di augurarsi che "questa iniziativa possa rivelarsi capace di diffondere la conoscenza delle tragedie del confine orientale, come indica la legge, e dimostrare ai giovani un amor patrio consapevole, fatto d'orgoglio e non di rancore".
"La mia città, Gorizia, ha sofferto più delle altre l'occupazione jugoslava - ha ricordato invece Guido Germano Pettarin - centinaia di persone furono arrestate arbitrariamente e fatte sparire de ancora oggi i loro parenti non hanno una tomba dove poter piangere i propri cari."
Un primo riconoscimento alla giovane studentessa venne dato nel 2005, quando il presidente della Repubblica italiana, Carlo Azeglio Ciampi, la insignì della medaglia d'oro al merito civile, per la "luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio".
Ma non ci saranno solo le manifestazioni di sabato: oggi il Comune di Trieste, insieme all'ANVGD ed alla Federazione delle Associazioni degli esuli, ha organizzato una cerimonia per il 76esimo anniversario dell'uccisione della Cossetto, presso il monumento a lei dedicato, nell’omonima via del capoluogo giuliano.
Davide Fifaco