Emilia Romagna al centro sinistra, Calabria al centro destra. È finita così la sfida per le regionali, ma il centro sinistra e il Pd in particolare hanno conquistato la partita più importante, quella dell’Emilia Romagna, sia per il numero dei votanti, 5 volte quello della Calabria, sia per rilevanza economica e simbolica.
Stefano Bonaccini esponente del Pd e presidente uscente, è stato riconfermato alla guida della regione con il 51,6 per cento dei voti, contro il 43 della candidata della Lega Lucia Borgonzoni, sostenuta anche a Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Una vittoria di dimensioni inaspettate per il Pd e il centro sinistra, che hanno beneficiato dell’alta affluenza, giunta al 67,7 per cento, 30 punti in più rispetto al 2014, quando Bonaccini aveva vinto con il 38 per cento, ma un impatto l’hanno avuto anche le Sardine, il nuovo movimento progressista che si era schierato con Bonaccini, e che è stato ringraziato pubblicamente dal segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti.
Dall’altra parte Matteo Salvini, che si era impegnato in prima persona nella campagna, cercando di strappare al Pd una roccaforte rossa per mettere in difficoltà la maggioranza nazionale, non vuole sentir parlare di delusione e sottolinea come dopo quasi 70 anni di dominio della sinistra "ci sia stata partita".
Al di là della frasi di rito però la vittoria è superiore alla più rosee aspettative del Pd, che rimane il primo partito in regione con il 34 per cento, contro il 31 della Lega, che ottiene un buon risultato ma non sfonda.
Il governo per ora è salvo, anche se non mancano le incognite dopo il crollo verticale dei 5 Stelle, che sono andati addirittura peggio del previsto, non raggiugendo nemmeno il 5 per cento. Da rivedere anche gli equilibri nel centro destra, che in Emilia Romagna vede Forza Italia fermarsi al 2,5 per cento e Fratelli d’Italia sfiorare il 9 per cento.
Una situazione molto diversa da quella della Calabria, dove invece ha vinto nettamente la candidata del centrodestra Jole Santelli con il 55,43 per cento, e sarà la prima Governatrice della regione. Ha battuto Pippo Callipo del centrosinistra con più di 25 punti di scarto.
Nella regione del sud il Pd è il primo partito con il 15 per cento, ma seguito a breve distanza da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, praticamente appaiati fra il 12 e l’11 per cento, mentre i 5 Stelle hanno registrato con un crollo verticale rispetto all’ultima consultazione, le europee, passando dal più del 40 al 7 per cento.
Alessandro Martegani