Le mascherine rosa sono state in questi giorni al centro della cronaca nazionale dopo che nelle caserme della polizia di alcune città italiane sarebbero state consegnate mascherine Ffp2 di un delicato colore rosa confetto, che avrebbe fatto storcere il naso ad alcuni; tanto che il sindacato autonomo Sap è immediatamente intervenuto per chiederne il ritiro, definendo "non decoroso per la divisa ricevere degli apparati di protezione" di questo colore.
Non si tratterebbe, quindi, a detta dei promotori della protesta di una questione di sessismo, ma unicamente di decoro. Spiegano infatti, che anche se le mascherine fossero state viola o verdi, non sarebbero state considerate accettabili perché dovrebbero essere indossate con la divisa, il cui utilizzo, secondo loro, sarebbe regolamentato anche per quanto riguarda i colori consoni o meno.
"La narrativa ci racconta di una crescente avversione nei confronti delle Forze dell’Ordine, diventa necessario adottare sobrietà e rispetto per le divise indossate", ha spiegato il sindacato, che dichiara di ritenere il rosa un colore “eccentrico” che potrebbe “pregiudicare l’immagine dell’Istituzione”. Via libera quindi al bianco, all’azzurro, al blu o al nero; colori che secondo i contestatari garantirebbero un’immagine più seria della polizia.
Questione di gusti, anche perché come emerge dai social a molti il rosa piace; e non solo più di uno fa notare sulla pagina Facebook del Sap che a caval donato non si guarda in bocca; soprattutto oggi quando vista la situazione sul fronte contagi «basta averle, indipendentemente dal colore».
Barbara Costamagna