In piazza contro la prima della Scala di questa sera che vedrà la messa in scena del "Boris Godunov" di Modest Petrovič Musorgskij, è scesa, in primis, la comunità ucraina milanese che ha letto la scelta dell'ente lirico come un atto di "propaganda pro Putin" e un appoggio al regime russo. Un'accusa che il sovrintendente Dominique Meyer ha immediatamente rigettato, spiegando che che secondo lui l'opera di Musorgskij è esattamente "l'opposto di una apologia a un regime politico"; ribadendo la posizione critica del suo ente nei confronti dell'invasione russa dell'Ucraina.
Le proteste, però, non sembrano potersi fermare qui. In queste ore le forze dell'ordine stanno approntato una zona rossa intorno al teatro, per arginare le manifestazioni annunciate per questa sera contro il Governo e la premier Giorgia Meloni, che assisterà allo spettacolo insieme ad altre figure di primo piano del suo esecutivo. Nonostante ciò stamane l'entrata della Scala è stata imbrattata con vernice da un gruppo di ambientalisti, che hanno voluto così contestare la prevista costruzione di nuovi impianti di gas fossili.
Le contestazioni non sono destinate neanche a fermarsi davanti all'entrata del prestigioso teatro, poichè anche i sindacati dei lavoratori dello spettacolo, dopo aver incassato dalla dirigenza il rifiuto alla loro richiesta di leggere prima dell'Inno di Mameli e dell'Inno alla Gioia un messaggio di denuncia dei tagli al settore culturale, consegneranno una lettera con le loro rimostranze e richieste al presidente della Repubblica Sergio Mattarela e agli altri esponenti delle istituzioni durante l'intervallo.
Un serata destinata, quindi, a far parlare dentro e fuori il teatro della Scala; con una Prima che, anche in questo 2022, si conferma una cartina di tornasole dello stato di malessere del paese.
Barbara Costamagna