La curva dei contagi non si arresta in iTalia: nelle ultime 24 ore i nuovi casi sono saliti ancora sulla penisola arrivando a 19 mila 143, contro i 16.079 precedenti con 182 mila tamponi. Aumentano però di poche unità le terapie intensive, 1049 contro le 992 precedenti, e calano le vittime, 91 rispetto a 136.
Sono sempre di più intnato le regioni che hanno deciso di avviare misure più restrittive rispetto a quelle decise dal governo. L’ultima in ordine di tempo è stata la Calabria che per 15 giorni, a partire da lunedì e fino al 13 novembre, ha chiuso le scuole medie e superiori, e istituito il coprifuoco dalla mezzanotte alle 5 in tutta la regione.
Sono ormai cinque le regioni che hanno deciso di bloccare gli spostamenti dei cittadini di notte, altrettante quelle in cui sono state chiuse almeno in parte le scuole e i centri commerciali la domenica, e c’è anche chi, come il presidente della Campania Vincenzo De Luca, parla già di ospedali al limite e non esita a chiedere al Governo un lockdown nazionale, anticipando che “la Campania si muoverà in questa direzione a brevissimo”.
Proprio al Campania è una delle regioni con il maggior incremento di contagi, 2280 nuovi positivi contro i 1.541 casi della giornata precedente, anche se con un numero record di quasi 16 mila tamponi.
Situazione pesante anche in Lombardia con cinquemila positivi in più, mille solo a Milano, e 170 pazienti ricoverati in terapia intensiva. Il presidente della Lombardia Attilio Fontana sta valutando di ordinare le lezioni a distanza per le scuole superiori.
Anche in Friuli Venezia Giulia il quadro si è aggravato: i nuovi positivi sono 340, contro i 220 di ieri, anche se ci sono solo 19 persone in terapia intensiva e un solo decesso.
Pur considerando che per vedere gli effetti delle misure varate dal Governo e dalle regioni bisognerà attendere un paio di settimane, i dati non incoraggiano e potrebbero spingere l’esecutivo ad attuare nuove misure nazionali.
Si parla di un coprifuoco nazionale, ma anche della chiusura di alcune attività come palestre, centri sportivi, oltre a bloccare ogni forma di possibile assembramento; il tutto per scongiurare un nuovo lockdown ritenuto una misura insostenibile per l’economia del paese, già messa in difficoltà dalle recenti chiusure. “Dobbiamo scongiurare un secondo lockdown generalizzato, per questo rimaniamo vigili e pronti a intervenire dove necessario – ha detto il premier Giuseppe Conte -: siamo ancora dentro la pandemia e dobbiamo tenere ancora l'attenzione altissima. Forti dell'esperienza vissuta della scorsa primavera dobbiamo contenere il contagio puntando a evitare l'arresto dell'attività produttiva e lavorativa, la chiusura degli uffici pubblici, come la chiusura delle scuole”.
Alessandro Martegani