E' necessario un "abbassamento generale dei toni che consenta di affrontare con maggiore serenità e concretezza la questione" dei migranti. La tensione, giunta alle stelle, sulla questione migranti dopo la decisione della comandante della Sea Watch 3, Carola Rackete, di forzare il blocco nel porto di Lampedusa, speronando anche una vedetta nel corso della manovra d'attracco, ha spinto anche il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella a chiedere a tutti un confronto più sereno.
La vicenda ha opposto il ministro Salvini e il governo italiano alla minoranza in Parlamento, ma anche a governi europei: Francia e Germania chiedono rispetto per chi s'impegna nel salvare vite umane, mentre da parte del Viminale è giunta una ferma condanna dell'azione della nave della ONG, e sostegno alla decisione del magistrati di arrestare la comandante del mezzo, ai domiciliari dopo aver violato il divieto di entrare in porto. Matteo Salvini ha invitato senza troppi giri di parole Parigi e Berlino ad accogliere gli immigrati e a non interferire con la giustizia italiana.
La stessa Carola Rackete intanto è partita da Lampedusa su una motovedetta della Guardia di Finanza diretta ad Agrigento per l'interrogatorio dell'udienza di convalida del suo arresto. La procura ha chiesto la convalida dell'arresto per i reati di rifiuto di obbedienza a nave da guerra, resistenza o violenza contro nave da guerra e navigazione in zone vietate.
Sul comportamento della comandante Rackete è intervenuto anche il senatore ex 5 Stelle Gregorio De Falco: “"Non credo che abbia infranto delle leggi – ha detto - la convenzione di Amburgo è recepita nell'ordinamento italiano dal 1989, e ha un livello gerarchico superiore a quello che possono avere la legge ordinaria e le decisioni del governo. Quando queste convenzioni entrano nell'ordinamento italiano, condizionano e limitano la stessa sovranità del Parlamento, facendo in modo che nemmeno il Parlamento possa tornare indietro rispetto a quei livelli di civiltà". "Gli Schettino – ha aggiunto - erano a Roma, non a bordo".
Gli avvistamenti nel Canale di Sicilia intanto continuano: un fenomeno, come ha detto Mattarella, "inarrestabile e che va governato dall'Europa nel suo complesso in collaborazione con i Paesi dell'Africa: non può essere affrontato - ha concluso - da un singolo Stato".
Alessandro Martegani