Il Governo italiano non intende fare nessun passo indietro sulla manovra, ad annunciarlo è stato questa mattina il vicepremier Matteo Salvini. In programma inoltre un'informativa urgente del premier Giuseppe Conte alla Camera: secondo alcune fonti si ribadirà la fiducia nel dialogo con l'Unione europea.
"Non faremo passi indietro perché i soldi che abbiamo messo nella manovra economica riguardano la sanità, e il diritto alla salute non si tocca. C'è un'idea di Italia che cresce. Sono soldi degli italiani, non dell'Europa; chiederemo di poter spendere questi soldi per gli italiani". Queste le parole pronunciate questa mattina da Matteo Salvini dopo la bocciatura della Manovra da parte della Commissione europea. Salvini ha inoltre dichiarato che "il risparmio privato non si tocca, semmai si può vendere qualche immobile pubblico". "Quello che l'Europa non può chiedermi - ha sottolineato in un altro passaggio - è non cambiare la legge Fornero: io quella legge voglio smontarla".
Per Bruxelles è particolarmente grave il non rispetto delle regole di bilancio e si apre una strada alla procedura per deficit eccessivo basato sul debito. Il premier Giuseppe Conte sabato si incontrerà con Jean Claude Juncker per discutere, portando con sé un corposo faldone che non conterrà però modifiche ai saldi della legge di bilancio: illustrerà manovra e riforme collegate, con cifre nel dettaglio ed il piano di dismissioni di immobili dello Stato da "decine di miliardi" per ridurre il debito. Conte però ascolterà le osservazioni di Juncker, in modo da far partire anche la fase di dialogo e tentare di evitare in extremis la procedura d'infrazione o quantomeno di rallentarne i tempi e ridurne l'impatto.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato l'importanza che si tratti di dialogo vero, per tenere aperto un confronto con la Ue che è considerato cruciale.
Di sicuro ora i rapporti tra Lega e Movimento 5 Stelle si sono logorati, dopo il caso del voto segreto sul peculato che ha visto la maggioranza soccombere in Aula alla Camera. I leghisti hanno voluto dare un segnale sui temi della giustizia ed hanno espresso il disagio dei proprio sostenitori per l'andamento dei mercati e per la manovra stessa.