Oggi arriva al Consiglio dei Ministri, dopo il rinvio di giovedì, il decreto immigrazione-sicurezza fortemente voluto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini. Molti dubbi sono stati sollevati in questi mesi sulla sua costituzionalità. A Pradamano dove Salvini era ospite della festa regionale del suo partito non si poteva quindi che iniziare con una domanda su questa legge così contestata anche all'interno di alcune frange dei suoi alleati.
Sono felice perché dopo mesi di lavoro portiamo un provvedimento che porta più sicurezza nelle case e nelle strade degli italiani, e fa spendere meno per un'immigrazione per la quale abbiamo già dato troppo. Per ora si tratta di un passo in avanti, non di un miracolo. Al suo interno non si parla solo di immigrazione. Ci sono provvedimenti sulla lotta alla mafia, sul contrasto alla criminalità organizzata, alla droga, al racket. Quindi più regole, più ordine e più buon senso.
Per quanto riguarda il caso della nave Aquarius Medici senza frontiere ha denunciato forti pressioni da parte dell'Italia su Panama, che sarebbe stata costretta a revocare l'iscrizione dell'Aquarius dal proprio registro navale.
Secondo voi abbiamo tempo da perdere, chiamando Panama. Non è mica colpa di nessuno se questi qua taroccano le bandiere e se ci sono degli stati che non vogliono essere rappresentati da personaggi che aiutano gli scafisti. Nell'ultimo mese non si è più registrata una sola partenza dalla Libia. Negli ultimi tre giorni ce ne sono decine. Io alle coincidenze credo poco. Detto questo, il nostro obiettivo è ridurre le partenze, perché solo così si riducono le sofferenze e i morti. Spero che l'Aquarius faccia il suo dovere e non il lavoro sporco.
Sempre Medici senza frontiera, però, denuncia che riducendo le partenze in realtà non si diminuiscono le morti, ma che anzi ci saranno ancora più decessi per annegamento.
I numeri dicono il contrario. Non occorre uno scienziato per capire che se parte meno gente, muore meno gente. Capisco il nervosismo di qualcuno che dell'immigrazione clandestina aveva fatto un business. Cambieranno mestiere.
A Trieste ci sarà il 3 novembre il raduno nazionale di Casa Pound. In città ci sono preoccupazioni. Cosa ne pensa?
Io sono per la libertà di manifestazione e di pensiero per tutti, da destra e da sinistra. Basta che lo si faccia in maniera composta e civile. Non spetta a me dare patenti di legalità o libertà. Se ci sono soggetti politici riconosciuti dalla legge hanno diritto di manifestare dove vogliono e quando vogliono.
In vista delle prossime elezioni europee la Lega si sta muovendo per creare un network europeo. Quali saranno le vostre mosse?
Stiamo lavorando per essere presenti in tutti i paesi europei. Vogliamo un'Europa che rimetta finalmente al centro il lavoro, la sicurezza, la vita vera; e che lasci fuori dal governo i socialisti, occupandosi finalmente di lavoro vero e non di finanza o di burocrazia. Quindi penso che saremo presenti in tutti i paesi per promuovere un movimento che vuole cambiare questa Europa.
Lei ha detto che preferisce un'Europa alla Orban piuttosto che una alla Juncker.
Abbiamo visto i disastri di quelli che hanno messo al centro di tutto la finanza e l'immigrazione. Evidentemente bisogna cambiare tutto per salvare l'Europa. Ribadisco che io voglio salvare l'Europa rimettendo al centro il lavoro e la sicurezza.