L'intesa siglata tra il ministero della Cultura e la Federazione delle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati prevede la messa a disposizione, da parte del VIVE, dello spazio collocato al Primo livello del Vittoriano, mentre le Associazioni degli esuli elaboreranno il progetto scientifico e museografico, condividendo con il Vittoriano le fasi operative e realizzando la mostra, il cui ingresso sarà libero.
Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha spiegato: "Questa mostra è il primo e importante passo verso la realizzazione del Museo del Ricordo qui a Roma dedicato alla memoria dei martiri italiani delle foibe massacrati dalla cieca violenza comunista titina".
Sangiuliano ha poi aggiunto: "Grazie all'intesa con la Federazione delle Associazioni degli esuli daremo vita ad un'esposizione al Vittoriano che accenderà, in un luogo altamente simbolico e centrale per l'identità nazionale, un faro potente sul buco nero della memoria legata all'esodo, dalle loro terre, di istriani, fiumani e dalmati nel Secondo Dopoguerra. Con questa esposizione continuiamo a restituire, dopo troppo silenzio, la dovuta visibilità e soprattutto la giusta dignità e memoria alla tragedia delle foibe".
La direttrice del VIVE, Edith Gabrielli, che ha firmato l'intesa con il presidente di Federesuli, Renzo Codarin, il presidente onorario di Federesuli, Giuseppe De Vergottini ed il ministro plenipotenziario Michele Rampazzo, coordinatore per le minoranze e gli esuli, ha affermato: "La convenzione siglata con Federesuli serve a ricordare un episodio storico estremamente doloroso per migliaia e migliaia di nostri concittadini, e dunque per il popolo italiano nella sua interezza".
Il presidente di Federesuli, Renzo Codarin, ha dichiarato che questa convenzione "conferma il rinnovato spirito di collaborazione tra Federesuli e istituzioni, in particolare con il Ministero della Cultura. La mostra al Vittoriano è un progetto importante e ambizioso per il quale non posso che ringraziare la Direttrice Gabrielli e il Ministro Sangiuliano, la cui sensibilità per la nostra storia è foriera di grandi risultati".
Davide Fifaco