Ristorazione, sport e spettacolo sono i settori al centro del nuovo decreto approvato dal governo per cercare di limitare l'aumento dei contagi in Italia. Fino al 23 novembre ristoranti e bar chiuderanno alle 18. Chiudono anche palestre cinema e teatri. Il premier Conte si è detto consapevole dei sacrifici imposti al paese, ma ha anche definito questa stretta "necessaria" per controllare la curva dei contagi e passare un Natale in serenità. Chiudere ora per consentire al paese di passare un Natale un po' più sereno, tutelando la salute ma anche l'economia. È questo lo scopo dichiarato da Giuseppe Conte nell'annunciare il nuovo decreto che blocca le attività ristorazione nel paese dalle 18.
In anticipo sulla tradizionale tabella di marcia, che ha sempre visto la presentazione del nuovo decreto la domenica sera, il governo ha deciso di dare un'ulteriore stretta al paese, alla luce dei nuovi dati sull'epidemia: "Gli ultimi dati epidemiologici che abbiamo analizzato - ha detto Conte - non ci possono lasciare indifferenti. L'analisi segnala una rapida crescita con la conseguenza che lo stress sul sistema sanitario nazionale ha raggiunto livelli preoccupanti". "Dobbiamo fare il possibile per proteggere salute ed economia".
L'impatto maggiore delle nuove regole, che resteranno in vigore fino al 24 novembre, sarà assorbito da bar, ristoranti, strutture sportive, e spettacolo: non ci sarà un coprifuoco nazionale, una parola che, ha detto, "al governo non piace", ma ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie chiuderanno alle 18 nei giorni feriali e la domenica. Ai tavoli potranno sedersi non più di quattro persone, a meno che non facciano parte dello stesso nucleo familiare. Dopo le 18 sarà ancora possibile fare servizio a domicilio e da asporto, ma non consumare cibi e bevande per strada.
Chiusi anche, e questa è stata una delle decisioni più dolorose ha detto Conte, cinema e teatri, così come casinò, e sale scommesse. L'altro punto che farà discutere è poi la chiusura di palestre, piscine, centri benessere e centri termali, la conferma del blocco di tutti i campionati non professionistici. Fare sport di base sarà possibile solo all'aperto e in maniera individuale. Sospese anche le feste dopo i matrimoni.
La didattica a distanza alle superiori potrà arrivare al 100 per cento, lasciando quindi alle scuole l'onere di prendere la decisione.
Ci sono poi una serie di raccomandazioni: non è stato inserito il coprifuoco, né la chiusura domenicale, né il blocco degli spostamenti fra comuni o regioni, ma c'è la raccomandazione di "non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità", e di non ricevere a casa persone che non siano del nucleo familiare.
Anche riguardo i disordini che si sono verificati a Roma e Napoli, Conte ha detto di essere consapevole dei sacrifici imposti al paese, annunciando dei ristori immediati per le categorie danneggiate dal blocco (si parla di quasi tre miliardi solo per la ristorazione) ma ha anche ricordato come "le misure prese adesso servano per evitare di chiudere tutto per Natale". "L'Italia è un grande paese, l'abbiamo dimostrato la scorsa primavera, ce l'abbiamo fatta nella prima fase e ce la faremo anche adesso", ha spiegato, sottolineando che "riusciremo ad affrontare dicembre e le festività natalizie con maggiore serenità".
Il presidente del Consiglio poi ha confermato che i primi vaccini anti-Covid dovrebbero arrivare a dicembre e saranno somministrati alle categorie più fragili e a quelle più esposte, come gli operatori sanitari.
Alessandro Martegani