Luca Zaia (Foto: Regione Veneto)
Luca Zaia (Foto: Regione Veneto)

“Un’anomalia tutta italiana, che riguarda sindaci e presidenti di regione, ma non deputati, senatori e ministri”. Luca Zaia, governatore del Veneto, scende in campo direttamente contro chi, soprattutto fra gli alleati del centro destra, si oppone alla possibilità di correre per un terzo mandato alla guida delle regioni.
Zaia, al vertice del Veneto da 15 anni, in realtà punta al quarto mandato, visto che il primo, quello fra il 2010 e il 2015, non viene contato perché già in corso al momento dell’entrata in vigore della legge che limita a due gli incarichi consecutivi per i governatori delle regioni, oltre che per i sindaci.
In ogni caso il dibattito coinvolge da vicino, oltre che De Luca in Campania, anche Fedriga in Friuli Venezia Giulia e lo stesso Zaia in Veneto, ma sulla strada verso una possibile riconferma i tre incontrano la resistenza, oltre che del centro sinistra, anche di Fratelli d’Italia e Forza Italia.
È dunque una partita del tutto trasversale, con Fratelli d’Italia che punta a piazzare un proprio candidato in Veneto, e anche nella regione vicina, e la Lega che difende invece le proprie amministrazioni, contestando, come ha fatto Zaia parlando con i giornalisti, il blocco al terzo mandato che, ha detto “è un’anomalia tutta nostra e che riguarda un centinaio di sindaci e alcuni governatori, compreso il sottoscritto. La motivazione è che così si evita che si creino dei centri di potere” ma, ha aggiunto “la cosa non vale per esempio per deputati, senatori e ministri e tanti altri incarichi istituzionali. Trovo assurdo e inaccettabile che tali osservazioni arrivino da gente che è 30 anni che sta in Parlamento”.
Il Presidente del Veneto non sembra affatto disposto a cedere il timone di una delle regioni più ricche d’Italia, sottolineando l’ampio consenso di cui gode e come “i cittadini veneti si siano già espressi in maniera inequivocabile”, invitando la coalizione a evitare soluzioni calate dall’alto e non escludendo soluzioni drastiche. “Che Fratelli d’Italia chieda il governo della Regione non è un atto di lesa maestà – ha detto - ma bisogna capire quale sarà il punto di caduta di tutto questo: non mi pare che questa Regione sia stata governata male finora, ma se qualcuno dice che non è stata governata bene, allora è giusto che le strade si separino”. “Non auspico per forza di cose una corsa in solitaria – ha concluso - ma ritengo fondamentale che prima di tutto vengano ascoltati i veneti” e “rimango convinto che sia sbagliato calare nomi dall’alto. Per me le priorità sono sempre le stesse: prima i veneti, poi la Lega e poi il centrodestra”.

Alessandro Martegani