L’obbligo di Green pass per accedere ad attività e strutture, così come ai luoghi di lavoro, dopo una fiammata iniziale, non sembra aver spostato di molto campagna vaccinale in Italia, paese che comunque su questo fronte ha dati fra i migliori al mondo, con l’77 per cento della popolazione con almeno una dose e il 70 completamente vaccinata.
Secondo la fondazione Gimbe, diventata un po’ il punto di rifermento in questi due anni per quanto riguarda dati e stime sulla pandemia, la campagna vaccinale continuerebbe a rallentare.
Nel paese ci sono scorte per più di 10 milioni di dosi, ma il numero dei nuovi vaccinati continua a calare: nelle ultime due settimane le prime vaccinazioni si sono ridotte del 41 per cento, con solo poco più di 486 mila prime dosi effettuate dal 15 al 21 settembre.
A essere più restii alla vaccinazione sono ancora i cittadini con più di 50 anni, ma rallentano anche le adesioni fra i giovani fra i 12 e i 19 anni.
Dall’altra parte la fondazione rileva anche come siano in calo i casi di Covid-19: meno 14,9 per cento in una settimana, e diminuiscono anche ricoveri ordinari e in terapia intensiva.
Nonostante questo, il rapporto della fondazione esprime anche preoccupazione per la ripresa del nuovo anno scolastico, affermando che “con la variante delta le attuali misure risultano insufficienti a limitare i contagi” come dimostra, aggiunge il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, “il numero di classi e studenti già in quarantena”. “È una strategia molto rischiosa – ha aggiunto - puntare esclusivamente sulla vaccinazione senza screening sistematici e interventi di sistema su aerazione, ventilazione e gestione trasporti”.
Cartabellotta ha anche espresso dubbi sulla deroga all’uso delle mascherine in classe nel caso tutti gli studenti siano vaccinati. “Abbiamo discusso al lungo con le autorità sanitarie” ha replicato il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, aggiungendo che si tratta di una misura “legata alla volontà di incentivare le vaccinazioni”.
Alessandro Martegani