Energia e benzina: sono queste le due voci che rischiano di pesare più di altre sui bilanci delle famiglie italiane fra la serie di aumenti, peraltro previsti, che stanno segnando la ripresa dopo l’estate e soprattutto dopo la pandemia.
Secondo le prime stime, fra gas ed energia elettrica le bollette potrebbero aumentare anche del 40 per cento a partire dal prossimo mese, e a confermarlo è lo stesso ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.
A determinare il nuovo balzo dei costi dell’energia sono soprattutto due fattori: l’aumento del prezzo del gas a livello internazionale e del prezzo dell'anidride carbonica prodotta. Le aziende che generano CO2 devono infatti comprare delle quote di emissioni nel sistema europeo Ets, quote che costano sempre di più per spingere le imprese a utilizzare sistemi di energia puliti, visto l’obiettivo fissato dall’Unione europea di ridurre l’emissione di anidride carbonica del 55 per cento entro il 2030 e di arrivare alla neutralità climatica entro il 2050.
Sia come sia, i rincari peseranno in maniera non indifferente sulle risorse delle famiglie: secondo le stime di Enea, l’agenzia che si occupa di energie alternative e sostenibili, il rincaro medio a famiglia sarà di 669,80 euro annui, se si considera anche il probabile rincaro dei carburanti e l’effetto indiretto su tutte le altre filiere che vedranno aumentare i costi di trasporto e produzione.
Una situazione che rischia di tagliare le gambe a molte famiglie già in affanno: Federconsumatori, ha chiesto al governo d’intervenire “per calmierare i prezzi ed evitare ripercussioni disastrose per i cittadini”. Finora però non si vedono provvedimenti concreti, anche se il ministro Cingolani ha assicurato che i dati sugli aumenti dei costi dell'energia “sono noti e monitorati da tempo” e che "il governo è fortemente impegnato per la mitigazione dei costi e per fare in modo che la transizione verso le energie più sostenibili non penalizzi le famiglie".
Alessandro Martegani