Si va verso la stretta di Natale; secondo quanto trapelato nelle ultime ore in tutta Italia sarà un Natale rosso. L'ipotesi più probabile rimane quella di restrizioni nei giorni prefestivi e festivi, dal 24 al 27 dicembre, il 30 e 31 ed il 5 e 6 gennaio. Oppure per l'intero periodo dal 24 dicembre al 3 gennaio. Si tratta inoltre ancora sulle deroghe al divieto di spostamento, in particolare per i congiunti non conviventi, non più di due, per potersi unire ai familiari per le feste natalizie ed il cenone di Capodanno.
Rimangono divisioni all'interno del governo, tra chi vorrebbe ci fosse più rigore e chi invece si professa “possibilista”. Differenze di punti di vista riscontrabili anche tra i presidenti delle Regioni, a seconda, ovviamente, dell'andamento epidemiologico della curva sui territori.
Intanto il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha emesso una nuova ordinanza che anticipa la stretta dell'esecutivo nazionale e chiude i confini comunali dopo le 14 dal 19 dicembre al 6 gennaio.
Attilio Fontana, presidente della Lombardia, ha spiegato che i governatori di centrodestra hanno chiesto che ci siano certezze, che ci siano i ristori e che siano effettivi per tutte le categorie che subiranno danni da questa situazione. Fontana ha poi aggiunto che la Lombardia attualmente ha dei buoni numeri e quindi non dovrebbe essere sottoposta ad ulteriori restringimenti.
Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha però subito fornito delle precisazioni, affermando: "Dobbiamo fare delle scelte per tutelare i più fragili e gli anziani, a costo di sfiorare l’impopolarità. Dovremo passare il Natale ognuno a casa propria. È evidente che stiamo andando verso restrizioni nel periodo delle festività, se qualcuno ipotizza feste, cenoni, assembramenti sbaglia di grosso", queste le parole di Boccia.
Nel frattempo, anche il Viminale ha annunciato una intensificazione dei controlli in vista del previsto aumento di spostamenti nel fine settimana, con "specifici servizi sulla rete viaria stradale e autostradale e, per evitare assembramenti, nelle stazioni ferroviarie, portuali ed aeroportuali, nonché presso i terminal di trasporto pubblico". Previsti più controlli anche nei ristoranti e nelle zone della movida.
Davide Fifaco