Dai rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia risulta che il terremoto ha avuto ipocentro a solo 1 chilometro di profondità ed epicentro vicino ai comuni di Viagrande e Trecastagni. Tanta la paura nei paesi vicini all'epicentro dove intere famiglie con bambini piccoli si sono riversate in strada. Nelle ultime ore l'Etna ha fatto registrare un'ulteriore impennata dei valori dei tremori dei suoi condotti magmatici interni, segnale della presenza di grande "energia" e di magma in movimento che spinge sulle pareti dell'edificio vulcanico. Dalla mezzanotte sono state almeno 10 le scosse registrate nell'area, prendendo in considerazione solamente quelle di magnitudo uguale o superiore a due. Crolli e danni di lieve entità si sono registrati in alcuni centri alle pendici del vulcano. Nonostante appaia chiaro che l'Etna si sia risvegliato, la nuova attività non sembra destare preoccupazione particolare tra gli esperti: l'allerta resta ferma sul giallo, il livello più basso e, se non interverranno situazioni nuove nelle prossime ore, non sarà innalzata. Pare intanto confermato il collegamento tra i due vulcani siciliani dopo che anche lo Stromboli, nelle Eolie, ha ripreso la sua attività caratterizzata dal lancio di lapilli. Nonostante la Protezione civile abbia innalzato l'allerta da verde, che corrisponde all'attività ordinaria, al livello giallo, la situazione appare stabile: l'innalzamento del livello corrisponde infatti al solo potenziamento del sistema di monitoraggio del vulcano.
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