I tre candidati alla segretaria del Partito Democratico, Stefano Bonaccini, Elly Schlein e Paola De Micheli si sono confrontati al Nazareno.
Bisogna lottare contro le "disuguaglianze economiche, sociali e territoriali" e per "l'avanzamento dei diritti civili e sociali. Se la sinistra non sa dire questo non è sinistra in natura", ha affermato Bonaccini, ha rimarcato la natura riformista del partito ed ha preso le distanze dalle politiche dei 5 Stelle e del terzo polo, rivendicando una “forza laburista”. Il governatore dell’Emilia-Romagna ha quindi espresso l’esigenza di riprendere lo spazio di un partito a vocazione maggioritaria.
"Ogni volta che caliamo dall' alto un cambiamento senza condivisione non funziona" ha spiegato invece la candidata Paola De Micheli, che ha inoltre parlato di un “femminismo sostanziale e non formale”. "Il rischio di liquidazione del Pd? Se sarà autentico questo percorso costituente avrà bisogno di molto più tempo, mentre la scelta del gruppo dirigente va accelerata. Per questo ho fatto la proposta di anticipare il congresso a fine gennaio o inizio febbraio", ha aggiunto De Micheli.
"Non siamo qui per fare una resa dei conti ma per costruire il nuovo Pd e farlo insieme” afferma Elly Schlein, che ammette che è arrivato il momento di fare i conti con il fatto che coloro che il Pd voleva rappresentare non hanno più ascoltato il partito, da qui la perdita di milioni di elettori.
"Credo sia importante che oggi sia stato rilanciato con forza in tutti gli interventi l'orgoglio del Pd", un partito "attaccato da più parti", anche "da chi è con noi all'opposizione, precisa Schlein.
Si è inevitabilmente parlato anche della questione “Qatargate”, “una vicenda vergognosa” ammette la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno, che evidenzia che
“il Pd non è nato assumendo il principio della superiorità morale verso gli altri ma della moralità e della legalità come strumento essenziale di credibilità collettiva e personale”.
Picierno, infine, ha rimarcato "il risultato deludente del 25 settembre" sostenendo che "alcuni hanno confuso la delusione" delle urne con la spinta a "riportarci indietro" a "ridiscutere le ragioni fondative" del partito. Picierno ha messo in guardia contro la "cancellazione di 15 anni straordinari, non può essere il congresso dell'abiura".
Davide Fifaco