Il ministro italiano delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ha precisato che la strada che il Governo intende seguire per la ricostruzione del Ponte Morandi di Genova è quella di far mettere i soldi ad Autostrade per l'Italia, ma per la realizzazione ci penserà lo Stato, che dovrà occuparsi del sigillo, del collaudo e del progetto.
All'indomani dell'audizione alla Camera, dove, Danilo Toninelli ha dichiarato di voler rivedere in toto il sistema delle concessioni; il ministro delle Infrastrutture ha aggiunto che la ricostruzione del viadotto di Genova sarà gestita dallo Stato ma i soldi li metterà Autostrade per l'Italia, come scontato in termini risarcitori visti gli immani danni morali e civili causati.
Secondo Toninelli sull'opera "deve esserci il sigillo, il collaudo ed il progetto dello Stato". Dal canto suo, Autostrade aveva, per termini di convenzione e di contratto, l'obbligo di mantenere le infrastrutture, di cui era formalmente proprietaria per la durata della concessione diretta che lo Stato gli aveva dato. Dovrà quindi risarcire il danno". Il governo, ha specificato il ministro, respingerà il piano di ricostruzione del ponte Morandi che sarà presentato da Autostrade per l'Italia, perché affidare il progetto alla stessa società sarebbe irrispettoso nei confronti delle famiglie delle vittime e dei cittadini.
Tra le idee per la ricostruzione vi è quella di un affidamento a Fincantieri, che ha già dato la disponibilità tecnica, ma la decisione verrà presa dal Governo, che Toninelli ha definito compatto nel non permettere più a privati di speculare utilizzando le risorse pubbliche.
Dichiarazioni necessarie dopo alcuni botta e risposta tramite social tra il vicepremier Di Maio ed il presidente della regione Liguria Giovanni Toti. Quest’ultimo, infatti, aveva indicato Autostrade per l'Italia come primo interlocutore per la ricostruzione del ponte. Di Maio invece aveva appunto proposto di affidare i lavori a Fincantieri riservando solo l'onere economico alla società controllata dalla famiglia Benetton.