Il Partito Democratico italiano si appresta ad eleggere il nuovo segretario nazionale con le primarie di domenica 3 marzo. Tre i candidati: il favorito Nicola Zingaretti, attuale presidente della Regione Lazio, il segretario uscente Maurizio Martina e l'outsider Roberto Giacchetti. Il partito punta ad un grande numero di votanti ai gazebo, almeno un milione di persone. In caso di grandi numeri potrebbe essere l'occasione per ricompattare l'elettorato.
Tutti e tre i candidati alla segreteria del PD scommettono su almeno un milione di persone per domenica ai gazebo. Un risultato che sarebbe comunque il record negativo, ma che in un momento politicamente difficile come questo verrebbe considerato un successo. Tutti e tre, inoltre, si dicono sicuri che il partito alle europee andrà meglio che alle politiche e del resto non è che ci voglia molto. Zingaretti, Martina e Giacchetti condividono anche la stessa visione sul Movimento 5 Stelle: con loro nessuna alleanza, come del resto neanche con la destra e la Lega.
La ricetta di Zingaretti per riconquistare il consenso degli italiani è quella di creare empatia con chi vive nella sofferenza, con chi produce e con chi vuole studiare, ed apre ai fuoriusciti del centrosinistra per eventuali alleanze sul territorio. Per Giacchetti la via è invece quella della vocazione maggioritaria di Veltroni mentre Martina confida di puntare sulle donne e sugli uomini del partito per l'ennesima ricostruzione.
Anche Matteo Renzi ha voluto esprimersi sulle primarie, in particolare l'ex premier ha affermato: "mi auguro che il segretario che verrà non subisca quello che è accaduto a me, prendere il 70% e poi essere distrutto dal fuoco amico. Io andrò a votare e poi darò una mano".
Ora sarà interessante vedere quante persone andranno effettivamente ad esprimere le proprie preferenze nei gazebo allestiti in tutta Italia. Le primarie sono sempre state, a volte anche sorprendentemente, un momento di aggregazione per l'elettorato del Pd. L'asticella del milione di votanti, posta dai candidati, sembra quasi un test utile "a contarsi", superarla potrebbe già essere un grande successo. Non arrivarci aprirebbe probabilmente l'ennesima crisi nel centrosinistra, forse quella definitiva per questo Partito Democratico.
Davide Fifaco
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