Ci sono voluti sette mesi e una non facile trattativa con l’Europa, ma, dopo qualche rinvio, il decreto con le misure chiave del programma di governo è arrivato.
Il testo è stato presentato dal Premier Conte e dai due vice Di Maio e Salvini. Le misure, ha sottolineato il governo, riguarderanno un milione di pensionati e 5 milioni di poveri. Il reddito di cittadinanza potrà coinvolgere quasi 1,8 milioni di famiglie, ma si calcola che solo l'85 per cento ne farà effettivamente richiesta. L’importo varierà tra i 480 e i 9.360 euro annui per un massimo 18 mesi, a seconda delle entrate annue delle famiglie e delle proprietà. Sarà erogato dall’INPS tramite una carta, e per accedere al sussidio bisognerà fare richiesta telematica.
Il meccanismo prevede che i disoccupati che percepiscono il reddito siano inseriti in percorsi personalizzati per l’ingresso nel mercato del lavoro. Il contributo verrà erogato da fine aprile e sarà interrotto dopo il rifiuto a tre proposte di lavoro dei centri per l’impiego, o dopo la prima se è passato un anno da quando il beneficiario ha iniziato a percepire il sussidio. "Non converrà rifiutare la prima offerta di lavoro – ha detto Di Maio - perché la seconda può essere più lontana, e la terza in tutta Italia". Il sussidio sarà pari a 780 euro per i singoli e a 1032 euro per i nuclei familiari.
La carta consentirà di fare anche un bonifico mensile per l’affitto, 280 euro al massimo, e c’è un limite massimo anche per i prelievi in contanti: di 100 euro al mese per un single, a 210 euro per una famiglia numerosa.
Il governo ha anche cercato di evitare eventuali abusi con una serie di norme, che Di Maio ha definito “anti divano”, ma il successo delle misure dipenderà soprattutto dalla riposta dei centri per l’impiego, chiamati a gestire i percorsi e trovare offerte di lavoro.
La quota 100 punta invece a cancellare o a modificare radicalmente la riforma Fornero, prevedendo il diritto alla pensione al raggiungimento dei 62 anni con un’anzianità contributiva minima di 38 anni. La misura scatta dal primo aprile 2019 per i lavoratori privati che abbiano raggiunto i requisiti entro il 2018, dal primo agosto 2019 per i lavoratori pubblici.
Altre norme riguardano agevolazioni per il pagamento del Tfr, e per favorire le assunzioni e il ricambio generazionale.
In tutto il decretone, dopo i tagli imposti dalla trattativa con Bruxelles, vale "22 miliardi".
Secondo Matteo Salvini quota 100 creerà "un milione di posti" di lavoro. "Non sono promesse elettorali, - ha aggiunto Conte - ma un progetto di politica economica sociale”.
Alessandro Martegani