Foto: Reuters
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Continuano a far discutere, in Italia, le aggressioni razziste avvenute negli ultimi giorni. In particolare nel caso di Daisy Osakue, l'atleta della nazionale azzurra di lancio del peso, le istituzioni minimizzano, negando il fatto che la ragazza sia stata aggredita per motivi razziali. Lo stesso premier Giuseppe Conte ha dichiarato che in una telefonata tra lui e Daisy la giovane avrebbe detto che non si sarebbe trattato di una aggressione di matrice razzista.

Fa ancora discutere l'aggressione a Daisy Osakue, l'atleta azzurra di origini nigeriane colpita al volto da un lancio di uova mentre tornava a casa a Moncalieri. Il caso ha fatto subito parlare di un'aggressione a sfondo razzista, ma le istituzioni hanno cercato di minimizzare, spiegando che il gravissimo atto probabilmente non è dovuto a motivi razzisti. A supporto di questa tesi le testimonianze di altre persone che negli scorsi giorni hanno subito medesime aggressioni a Moncalieri.

Alla ragazza è arrivata la telefonata di solidarietà del premier Giuseppe Conte, impegnato a Washington nel vertice con Donald Trump. Nel vertice peraltro il presidente Usa ha dichiarato che l’Italia sarà il punto di riferimento in Europa per quanto riguarda la sicurezza, l’immigrazione e la stabilizzazione della Libia.

Tornando al caso di Daisy, Conte ha definito inqualificabile l'episodio, ma ha precisato che probabilmente non si tratta di razzismo ed ha aggiunto che la stessa discobola ha detto che non ci sarebbe matrice razzista.

In un primo momento però l'atleta aveva affermato che il gesto era voluto e di essere stata colpita semplicemente perché era di colore, aggiungendo di sperare che presto si trovino i responsabili per capire i motivi dell'aggressione. Anche i Carabinieri escludono i motivi razziali, precisando che già da alcuni giorni a Moncalieri era stato segnalato un furgone da cui partivano lanci di uova contro i passanti. Anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha espresso solidarietà alla giovane atleta augurandole di tornare a gareggiare il prima possibile ed aggiungendo che ogni aggressione va punita e condannata, negando l'emergenza razzismo.

Non tutti i leghisti sono però allineati con Salvini: il governatore del Veneto, Luca Zaia, di fatto ha ammesso la matrice razzista dell'attacco ed ha dichiarato: "È stato colpito un immigrato regolare che peraltro corre per il nostro Paese e ha l'unica colpa di avere la pelle di colore diverso".